Casa in comodato d’uso: se la dai ai figli rischi di pagare l’IMU anche con l’esenzione I Dramma per gli italiani

Brutte notizie per gli italiani (Canva) Skyvape.it
Novità per le case in comodato d’uso. Senza saperlo potresti rischiare di pagare anche tu la tanto odiata tassa sugli immobili..
Agosto è cominciato solamente da qualche settimana, ma ha già portato con sé una serie di brutte notizie per gli italiani. Questa volta la novità riguarda proprio le case in comodato d’uso, che potrebbero vedersi sparire l’esenzione dal pagamento dell’IMU.
Ma per quale motivo? E perché le persone non hanno preso bene la cosa? Adesso te lo spieghiamo noi!
Come ben sappiamo, l’IMU è l’Imposta Municipale Unica, ossia la tassa comunale sugli immobili introdotta per finanziare i servizi locali. Il comodato d’uso gratuito, invece, è un contratto previsto dall’articolo 1803 del Codice Civile, il quale consente al proprietario di concedere il bene ad un’altra persona affinché lo utilizzi, senza pagare affitto ma con l’obbligo di restituirglielo alla scadenza. Si tratta di una pratica diffusa principalmente tra le famiglie italiane, con i genitori che lasciano la casa ad un figlio.
Tuttavia, se fino a questo momento credevi che questa pratica ti permettesse di azzerare le tasse, allora ti sei sempre sbagliato!
Quando l’esenzione diventa un optional
Molti proprietari sono convinti che concedere una casa in comodato ai propri figli o ai genitori anziani, significhi automaticamente azzerare le tasse. In realtà, la normativa è ben più complessa e in alcuni casi l’IMU può tornare a fare capolino sulle tasche dei proprietari. La legge prevede infatti una riduzione del 50% della base imponibile IMU per le abitazioni concesse in comodato gratuito tra parenti in linea retta di primo grado, purché non rientrino nelle categorie catastali di lusso (A/1, A/8, A/9).
Cosa significa dunque? Che in gran parte dei casi non si parla di esenzione totale, ma piuttosto di uno sconto parziale.

I requisiti necessari per ottenere l’esenzione
Come se non bastasse, i requisiti per ridurre le tasse non sono per nulla scontati: il proprietario deve risiedere o dimorare nello stesso Comune, il beneficiario deve avere la residenza e dimora nella casa ricevuta e il proprietario non può possedere altri immobili in Italia. Senza questi requisiti, allora il figlio o il beneficiario sarà costretto a pagare l’IMU e tutte le altre tasse. Come se non bastasse, la dichiarazione contenente tutti i requisiti, deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo. E c’è un altro dettaglio di cui non parla quasi mai nessuno: se il contratto di comodato non è registrato, allora la riduzione non viene riconosciuta.
Insomma, la verità? Ottenere l’esenzione IMU per comodato tra genitori e figli è praticamente impossibile e, gran parte delle volte, il rischio è quello di pagare per intero!