“Spiacenti ma dobbiamo licenziarvi”: SENZA LAVORO A FINE AGOSTO, il dramma degli italiani I Il colosso manda le lettere di addio

Terribile notizia per i lavoratori di una nota azienda della nostra nazione. Le lettere di licenziamento sono state un duro colpo..

Ferragosto è ormai passato e per molti è stato un momento di divertimento, mare, relax e festa. Tuttavia, non tutti hanno potuto festeggiare questo giorno e, piuttosto, per alcuni lavoratori è stato un terribile giorno. Il motivo? Una lettera di licenziamento di massa da una nota azienda della nostra nazione, che ha lasciato in ginocchio decine e decine di persone.

Ma ecco cosa è accaduto in questi giorni e perché il dramma a Ferragosto è finito sulla bocca di tutti quanti.

Agosto è stato sicuramente un momento molto intenso e non tutti sono riusciti a goderselo a pieno. Una terribile notizia infatti, ha sconvolto i dipendenti di un noto colosso e le lettere di licenziamento hanno portato molta amarezza durante quella che sarebbe dovuta essere una giornata di serenità e festa.

Le aziende, strette dai costi sempre più alti, non reggono più questa crisi economica e, purtroppo, a rimetterci sono proprio i dipendenti con le loro famiglie..

I licenziamenti che più hanno fatto discutere in questi giorni

Ad aver attirato l’attenzione di tutti quanti in queste ore, è stata proprio la nota azienda Lgs Logistica, legata al settore delle automotive, a Melfi. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, tra il 4 e il 5 agosto sono state recepite ben 25 lettere ai dipendenti, per annunciargli il loro imminente licenziamento. Questa terribile vicenda ha acceso un dibattito non indifferente tra gli italiani e, secondo molti, potrebbe non trattarsi di un caso isolato, ma di una pioggia di disperazione che si abbatterà presto nella nostra nazione.

A parlare sono stati proprio i sindacati Uilm e Fismic e, purtroppo, le previsioni per i prossimi mesi hanno spaventato ancora di più i lavoratori d’Italia.

Cosa accadrà nei prossimi mesi

Quest’estate abbiamo visto un calo repentino di lavoro negli stabilimenti, centinaia di migliaia di operai lasciati a casa e la produzione praticamente dimezzata. La cassa integrazione e i corsi di riqualificazione sembrano essere le uniche ancore di salvezza in questa crisi economica mai vista prima. I sindacati parlano chiaro e le loro richieste principali sono quelle di prorogare gli ammortizzatori sociali sfruttando lo status di ‘area di crisi complessa’. Purtroppo, nel frattempo, le 25 persone che hanno perso il lavoro non pensano né alle ferie, né al mare e la loro unica preoccupazione sono le bollette di settembre.

Non ci resta quindi che sperare in un ritorno di tranquillità nella nostra nazione, soprattutto per quelle persone che, adesso, si sono sentite dire dal proprio capo: “Spiacenti, ma dobbiamo licenziarvi”.