“Se hai fame, paga: noi non ti regaliamo più niente”: ADDIO AI BUONI PASTO”, ufficiale dal Ministero, cancellati i ticket ristorazione, sganci tutto tu
La nuova pace fiscale (Fonte: Canva) - www.skyvape.it
“Se hai fame, paga: noi non ti regaliamo più niente”: è deciso, addio ai buoni pasto. La decisione è ufficiale dal Ministero: vengono cancellati i ticket ristorazione. Se vuoi fare il pranzo, adesso, sganci tutto tu. La decisione è irrevocabile e, a ben vedere, anche inevitabile.
Nel mondo del lavoro moderno, caratterizzato da ritmi frenetici e da esigenze sempre più pressanti, i buoni pasto si confermano come uno strumento di grande importanza per milioni di lavoratori italiani.
Non si tratta soltanto di un beneficio accessorio, ma di un sostegno concreto che incide direttamente sul benessere delle persone e, allo stesso tempo, sulla produttività delle aziende.
Nati per garantire ai dipendenti la possibilità di consumare un pasto durante l’orario lavorativo, i buoni pasto hanno progressivamente assunto un ruolo più ampio.
Oggi non sono soltanto utilizzabili nei bar, ristoranti o mense convenzionate, ma anche in supermercati e negozi di alimentari, diventando così un vero e proprio supporto economico quotidiano.
Addio buoni pasto, la decisione è presa
In un periodo in cui il costo della vita aumenta e il potere d’acquisto si riduce, poter contare su questa forma di integrazione rappresenta un aiuto concreto. Dal punto di vista delle aziende, i buoni pasto hanno un valore strategico. Offrirli ai propri dipendenti significa accrescere la soddisfazione e la motivazione, rafforzare il legame con l’impresa e migliorare il clima lavorativo. Inoltre, sono uno strumento fiscalmente vantaggioso, perché godono di specifiche agevolazioni sia per il datore di lavoro che per il lavoratore, se rientrano entro determinati limiti di esenzione.
Il loro utilizzo, inoltre, stimola l’economia locale. Infatti, ogni buono speso nei piccoli esercizi commerciali o nella ristorazione di quartiere genera un circuito virtuoso di consumi, che sostiene migliaia di attività e posti di lavoro. È un esempio concreto di come una misura nata come benefit aziendale possa trasformarsi in una leva di sostegno all’intero sistema economico.

Spariti i buoni pasto, ecco il motivo
Naturalmente, non mancano le criticità. In primis sulla fruibilità degli stessi buoni pasto. Come ricorda ad esempio il portale Edenred.it è stata diramata una nota in merito all’annullamento di alcuni buoni pasto: stiamo parlando naturalmente di quelli non fruibili in quanto scaduti.
Esatto, ci sono dei buoni pasto scaduti: emessi tra gennaio e agosto sono validi sino al 31 dicembre dello stesso anno, e quelli da settembre a dicembre si possono fruire fino al 31 dicembre dell’anno dopo. Naturalmente se ne hai ancora in più, e scadono, non hai diritto a usarli.