“Non permetterti di spostarmi né d’ufficio né d’incarico”: ufficiale la Legge Demansionamento, da Ottobre chiedi il risarcimento se il capo insiste

La legge di demansionamento (Fonte: Canva)- www.skyvape.it
Parliamo della legge di demansionamento e del motivo per cui potreste ottenere un risarcimento in caso veniste spostati in ufficio.
Non sempre un cittadino riesce a trovare il lavoro dei propri sogni, o comunque in linea con il percorso di studi scelto. A parte quegli indirizzi di studi specifici che aprono le porte principalmente a un tipo solo di lavoro, come per esempio: dottori, infermieri, elettricisti, parrucchiera e così via.
Tutti gli altri potrebbero dover aprire la mente ed essere meno selettivi. Non è sempre un male, in quanto, sono diversi i lavoratori che hanno sostenuto di essere contenti del lavoro intrapreso anche se c’entra poco o per niente con quello che si è studiato.
A prescindere da tutto, nel momento in cui accettiamo un lavoro, lo facciamo principalmente per lo stipendio, per passione, per il tipo di impiego e così via. Ovviamente se scegliamo una mansione speriamo di poter al massimo salire di livello e non scendere.
Ecco perché si parla di legge di demansionamento e della possibilità di ricevere un risarcimento qualora veniste spostati in ufficio. Facciamo chiarezza in merito.
Cos’è il demansionamento
Prima di proseguire, cerchiamo di fare chiarezza in merito alla prima domanda che molti si sono fatti leggendo questo inizio di articolo: che cos’è il demansionamento? Questo concetto si riferisce all’assegnazione di un lavoratore a una mansione inferiore rispetto a quella per cui era stato assunto e per cui aveva firmato un contratto. Questo nuovo lavoro inoltre è un abbassamento rispetto a quello svolta in precedenza, grazie alla qualifica acquisita.
Nella maggior parte dei casi il demansionamento è illegittimo, poiché provoca dei danni al lavoratore per via delle nuove mansioni assegnategli, poiché è un danno alla sua professionalità, alla sua carriera, alla sua reputazione e anche al proprio equilibrio psicofisico. Per questo è possibile ottenere un risarcimento e anche corposo, qualora si verificassero le condizioni che vi riveleremo nel paragrafo successivo.

Quando si ottiene un risarcimento per questa pratica
Ecco perché qualcuno sta parlando di legge di demansionamento e di rimborso in caso di spostamenti non autorizzati da una mansione all’altra in ufficio. Come riportano da tuttojuvestabia.it, la Corte di Cassazione, con la sentenza n.24133 del 28 agosto 2025, ha fissato i criteri che i giudici dovranno seguire per riconoscere e quantificare il danno arrecato al lavoratore dal demansionamento. Questo può avvenire nel momento in cui il lavoratore può dimostrare l’assegnazione a mansioni inferiori che l’hanno portato alla perdita reale di professionalità e all’impoverimento delle mansioni svolte fino a quel momento.
Per riconoscere questo e decidere l’ammontare del risarcimento, il giudice dovrà valutare: la qualità e la quantità del lavoro dopo lo spostamento; la natura della professionalità del lavoratore; la durata del demansionamento; la differenza tra la nuova collocazione lavorativa e quella precedente; l’anzianità e la carriera maturata dal lavoratore. Questo chiarimento è una tutela molto importante per il lavoratore, il quale viene valorizzato per le competenze acquisite nel tempo.