Milan-Como in Australia, Maignan scettico: “Non capisco, avremmo giocato in casa”

Mike-Maignan-foto-LaPresse- skyvape
Milan-Como in Australia, tra le voce scettiche, se non proprio critiche, c’è anche quella del portiere Maignan: “Non capisco, avremmo giocato in casa” ha detto. L’estremo difensore ha parlato della la decisione in merito al match in questione, direttamente dal ritiro della Francia.
“Non capisco, avremmo giocato in casa”. Si aggiunge anche la voce di Mike Maignan tra quelle che si schierano contro Milan-Como in Australia. O, quantomeno, tra quelle scettiche, diciamo così’.
La decisione di far giocare l’incontro tra la squadra di Allegri e quella di Fabregas, valida per la 24°a giornata di Serie A e in programma nel weekend del 7-8 febbraio, ha ricevuto l’assenso ‘europeo’.
Si tratta di una decisione di natura “eccezionale”, da parte della Uefa: eppure, per quanto eccezionale possa essere, è pur sempre una decisione presa, salvo dietrofront.
E per appunto, proprio la natura particolare di questa scelta non sembra essere andata giù a molti, tra cui il capitano del Milan. Questo, proprio sulla scia delle parole del portiere.
Maignan: “Non capisco perché si giochi all’estero”
Il portiere si è espresso a riguardo della questione del match tra Milan e Como, previa in terra australiana, direttamente dal ritiro della Francia, dando in questo senso ragione al suo compagno di squadra e Nazionale, Adrien Rabiot. Il quale, nei giorni scorsi aveva in qualche modo ‘rotto la bolla’, come si dice in certi casi al riguardo di situazioni del genere.
Ovvero, l’altro transalpino criticato con durezza la decisione: “Sono totalmente d’accordo con Rabiot, non riesco proprio a capire perché giochiamo all’estero”, ha in effetti detto Maignan in conferenza stampa, “oggi si dimenticano alcune cose e si pensa molto all’aspetto economico“.

La posizione dei due francesi è evidente
Se in merito alle dichiarazioni di Rabiot erano arrivate anche delle critiche e stilettate, non c’è dubbio che la questione valga anche, indubbiamente, dalla parte opposta. Ovvero sia: se una decisione è stata presa, non di meno è ragionevole pensare che qualcuno, specie tra gli addetti ai lavori o tra i diretti interessati, possa non essere d’accordo in merito a questa scelta, e che si senta in diritto di poter esprimere la propria opinione.
“È una partita del campionato italiano, non capisco proprio perché si giochi all’estero.”, ha dunque detto il portiere dei rossoneri. “Inoltre avremmo dovuto giocare in casa, quindi perdiamo una partita casalinga. I nostri obiettivi sono ambiziosi, non bisogna lasciare nulla al caso”, ha concluso il portiere rossonero.