Assegno di disoccupazione anche se lavori: tutto vero, la sentenza storica rivoluziona il mondo del lavoro

Persona che viene licenziata (Canva) Skyvape.it
Preparati a ricevere un assegno di disoccupazione anche se lavori. La Legge parla chiaro e da adesso potrai saltare di gioia!
Ebbene sì, da adesso sarà possibile ricevere l’assegno di disoccupazione anche se formalmente reintegrati al lavoro. Pensi che si tratti di una follia? Ti sbagli di grosso, perché è una decisione approvata dalla Legge e che rischierà di cambiare per sempre i rapporti tra i lavoratori, le aziende e l’INPS.
Ma ecco nel dettaglio di cosa si tratta e perché potresti saltare di gioia anche tu!
Quando una persona perde il proprio lavoro involontariamente, in Italia è prevista la Naspi, ossia un sussidio di disoccupazione erogato dall’INPS. Si tratta indubbiamente di un’indennità di vitale importanza, in grado di aiutare tutti i cittadini in cerca di un nuovo lavoro. Per anni la regola è sempre stata una sola: se un giudice disponeva la reintegra di un dipendente licenziato, l’Istituto pretendeva indietro ogni euro di indennità di disoccupazione percepita.
Per fortuna però le cose stanno per cambiare e la restituzione di queste cifre enormi diventerà un ricordo lontano.
Come cambieranno le cose con l’assegno di disoccupazione
Il ragionamento, dunque, era molto semplice: se il contratto tornava a vivere, la disoccupazione era come se non fosse mai esistita. Risultato? Centinaia di lavoratori, già colpiti dal licenziamento e in serie difficoltà, si vedevano chiedere la restituzione di migliaia e migliaia di euro. Un vero e proprio paradosso, che per anni ha fatto discutere la nostra nazione. Per fortuna però, con la sentenza n’23476/2025, la Corte di Cassazione ha scritto una pagina storica.
I giudici hanno infatti deciso di ribaltare la prospettiva: ciò che conta non è il dato giuridico, ma la realtà economica del lavoratore.

Il caso che ha acceso i riflettori sulla questione
Come riportato da Brocardi.it, il caso che ha acceso i riflettori sulla questione è quello di un dipendente licenziato, che dopo aver vinto la causa di reintegra non ha più ricevuto né mansioni, né stipendio. Dopodiché, come da prassi, l’INPS ha richiesto la restituzione delle indennità già pagate. Tuttavia, la Cassazione ha detto basta a questo meccanismo ingiusto e ha ricordato che l’art. 38 della Costituzione garantisce mezzi adeguati di vita ai lavoratori in caso di perdita involontaria di lavoro. Se il rientro d’altronde non porta ad un concreto ritorno al posto e allo stipendio, allora considerare il lavoro ‘occupato’ è una finzione. La Cassazione ha poi spiegato che la regola vale per tutti i principali ammortizzatori sociali e questo significherà solamente una cosa: chi viene reintegrato formalmente ma senza lavoro effettivo, potrà comunque continuare a percepire la disoccupazione.
Insomma, da oggi questo assegno diventa una condizione concreta, in grado di tutelare effettivamente il cittadino.