“Che sciocchezza! Non buttare le carote ammuffite: ti dico io come salvarle”: il segreto di nonna è SEMPRE VALIDO I Ci vuole un secondo e risparmi soldi e tempo

carote - pexels-skyvape
“Che sciocchezza! Non buttare le carote ammuffite: ti dico io come salvarle”: ecco che cosa ti potrebbe dire tua nonna, se ti vedesse gettare via le carote senza alcuna accortezza. Ti sembrano ammuffite? Segui questo consiglio, metti in pratica il suo segreto: la nonna ti spiega cosa fare, come recuperare tutto senza sprecare soldi e tempo.
Quando apriamo il frigorifero e ci accorgiamo che alcune carote hanno sviluppato tracce di muffa, la prima reazione è spesso quella di gettarle via. Ed è inevitabile che la si pensi così.
Tuttavia, non sempre è necessario buttarle tutte: con un po’ di attenzione e conoscendo alcune regole di sicurezza alimentare, è possibile fare diversamente.
Ovvero, si può tranquillamente capire quando una carota può essere ancora recuperata e consumata senza rischi per la salute. Come fare è semplice in realtà.
La prima cosa da valutare è l’estensione della muffa. Se si tratta di piccoli puntini o filamenti superficiali, limitati a una zona ben circoscritta, è possibile rimediare.
Non devi buttarle, lo direbbe anche tua nonna
Come ti direbbe tua nonna, basta infatti eliminare la parte compromessa tagliando abbondantemente intorno e sotto la zona colpita, almeno un paio di centimetri. La carota, infatti, è un ortaggio duro e compatto, che non permette alla muffa di penetrare in profondità con la stessa facilità di altri alimenti morbidi, come pane o formaggi freschi.
Diverso è il caso in cui la muffa abbia coperto gran parte della superficie o se la carota presenti anche segni di marciume, cattivo odore o consistenza molle. In queste situazioni il consiglio è di non rischiare: l’ortaggio va buttato, perché potrebbe contenere tossine invisibili ma pericolose per l’organismo.

La tecnica semplice per rimediare finché si è in tempo
Una volta rimosse le parti compromesse, è importante lavare accuratamente le carote sotto acqua corrente e, meglio ancora, sbucciarle con un pelapatate per eliminare ogni residuo superficiale. Successivamente possono essere consumate cotte – ad esempio bollite, al vapore o in padella – così da ridurre ulteriormente il rischio di contaminazioni. È sempre preferibile evitare di mangiare crude carote che abbiano presentato tracce di muffa, anche dopo il taglio.
Per prevenire il problema alla radice, è utile seguire alcuni accorgimenti. Le carote si conservano meglio in frigorifero, nel cassetto delle verdure, possibilmente dentro sacchetti forati che permettano la traspirazione. È importante evitare l’umidità eccessiva, che favorisce lo sviluppo di muffe, e consumarle entro pochi giorni dall’acquisto. Un trucco efficace è separare le carote già ammaccate o rovinate da quelle sane, perché il deterioramento tende a propagarsi rapidamente. In poche parole, le carote ammuffite non vanno sempre buttate in blocco: se la muffa è minima e superficiale, si possono recuperare con un taglio generoso e una buona pulizia. Tuttavia, la prudenza deve prevalere: quando i segni di deterioramento sono estesi, l’unica scelta sicura resta eliminarle. In questo modo si evitano sprechi, ma senza compromettere la salute.