20 Agosto 2016 a cura di Skyvape

In questi ultimi tempi, grazie alla scorretta interpretazione a gli studi seppur meritevoli ma nettamente errati sul mondo dello svapo, si è parlato tanto di ” quanto la sigaretta elettronica faccia male” Ecco perchè è doveroso rendere pubblico sia lo studio effettuato sia cosa ne pensano i maggiori esperti dell’argomento:

Il primo studio è: http://ntr.oxfordjournals.org/content/early/2014/0a5/14/ntr.ntu078.full

Il secondo (che i realtà è una lettera) è: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc1413069?query=featured_home&amp

Parlando ed esaminando il primo studio emergono le seguenti problematiche relative a come è stato fatto lo studio. Chiariamoci non è stato fatto sbagliato e non è sbagliato quello che dice lo studio in se stesso ma:

Se andiamo a vedere i materiali e metodi, e ragioniamo da vapers anzichè da ricercatori chiaramente estranei al settore, ci accorgiamo che l’hardware usato è qualcosa di assimilabile ai CE4, atomizzatori top coil (quindi con resistenza in alto) che hanno un po’ fatto la storia dello svapo, ma che oltre a non avere un efficace sistema di assorbimento del liquido, erano pensati per un utilizzo su batterie eGo, che erogavano più o meno 3.7 volt, mediamente destinati sempre ad abbassarsi durante l’uso.

PRIMO ERRORE: ricercatori che hanno fatto questi esperimenti hanno preso un CE4 o simile atomizzatore e l’hanno sparato fino a 4.8 volt, per giunta SENZA capovolgerlo ogni tot per migliorarne l’alimentazione, come invece era buona norma fare. A parte il discorso irrorazione, c’è il problema fondamentale della potenza sviluppata: 4 volt o più sono troppi, troppissimi, decisamente eccessivi per un CE4. 4 volt ancora ancora si possono tentare, e già lì lo svapo diventa sgradevole, ma oltre significa veramente farsi del male. Alla fine si è scoperto che l’atom in questione era da 2.1 ohm, mandato a circa 12 watt. PERTANTO SI CAPISCE CHE QUESTO STUDIO NON RIENTRA NEI NORMALI PARAMETRI DELLA SVAPATA CLASSICA. Come volevasi dimostrare esiste una controprova visibile http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/add.12942/full del dottor Farsalinos: Le conclusioni sono state che in caso di corretto setup, la produzione di composti tossici è ridottissima, mentre in caso di potenza eccessiva si ha la produzione di composti tossici, ma i vapers se ne accorgono subito, scongiurando il pericolo di intossicazione, proprio a causa del saporaccio che ogni vaper conosce, e che va sotto il nome di “steccata”, “strinata” e via dicendo.

(alcune parti sono tratte dal testo quì )

Ecco i nove maggiori esperti in materia ed una breve sintesi di quanto hanno più volte dichiarato pubblicamente.


Peter Hajek

Peter Hajek (Istituto Wolfson di medicina preventiva, Regno Unito): “Ci sono attualmente due prodotti che possono soddisfare l’esigenza di fumare. La sigaretta classica, che mette a repentaglio la salute degli utilizzatori e chi sta loro vicino e respira il fumo passivo. E la sigaretta elettronica che è più sicura, non crea problemi di fumo passivo e provoca certamente meno rischi anche se qualche minore non fumatore è vicino a chi la utilizza”.

 


Riccardo Polosa

Riccardo Polosa (Università di Catania): “Le e-cig non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare, pertanto è intuitivo che siano più sicure delle bionde e che siano in grado di migliorare lo stato di salute dei fumatori che decidono di utilizzarla al posto delle sigarette convenzionali. Studi clinici sulla sigaretta elettronica dimostrano effetti positivi sul consumatore di sigaretta elettronica sia in termini di riduzione del danno che di riduzione del rischio legato al fumo di sigaretta convenzionale. Fatto cento il rischio delle sigarette convenzionali, le elettroniche si attestano ad un valore di cinque”.


Umberto Veronesi

Umberto Veronesi (oncologo): “Nella lotta contro il fumo, questi dispositivi possano rappresentare un valido aiuto per chi vuole uscire dalla dipendenza – continua Veronesi -. Non devono certo essere ritenuti né una panacea per tutti né un passatempo, ma uno strumento che può essere utile nel processo di disassuefazione dal fumo perché agisce essenzialmente sulla gestualità, che è uno degli elementi principali della dipendenza psicologica dal fumo. Uno strumento che si deve comunque inserire in un percorso di disassuefazione che coinvolge prima di tutto il paziente con la sua volontà e poi un medico specialista che lo supporti”.


Linda Bauld

Linda Bauld (Centro antifumo, Gran Bretagna): “La sigaretta elettronica è più sicura delle sigarette tradizionali. Non è un’opinione ma una dichiarazione fondata e sostenuta da prove scientifiche. Non significa però che le ecig siano senza rischi assoluti ma certamente è meno nociva del tabacco e del fumo passivo”.

 

 


Robert West

 

Robert West (direttore Studi Tabacchi, Regno Unito): “Abbiamo un’occasione enorme. Sarebbe dannoso lasciarci scappare un’occasione del genere per eccesso di prudenza. La sigaretta elettronica potrebbe essere certamente più sicura ancora rispetto a quanto lo sia già. Ma la nicotina non è certamente la sostanza più tossica dentro una sigaretta tradizionale, sono altre le componenti che intervengono come ad esempio la combustione e il catrame. Utilizzare una sigaretta elettronica è praticamente come bere un caffè. La ecig non contiene nient’altro che glicole propilenico, glicerina, acqua, aromi e, solo per chi vuole, nicotina”.


Lynn Kozlowski

Lynn Kozlowski (Addiction research fondation, Canada): “Per abbandonare definitivamente le sigarette, i fumatori dovrebbero provare l’ecig. Lo scopo è smettere di fumare e utilizzare la sigaretta elettronica è un valido ausilio. Le sigarette elettroniche sono molto più sicure del tabacco, è il buonsenso che lo dice. D’altronde non bisogna attendere elaborati studi scientifici per provare che un enorme masso che cade in testa ad una persona è molto più pericoloso di un sassolino. Il livello di tossine sono molto più basse nella sigaretta elettronica, è facile dunque che sia anche meno pericolosa di una sigaretta tradizionale che invece contiene tossine cancerogene”.


Jean Francois Etter

 Jean Francois Etter (Università di Ginevra, Svizzera): “Il problema sta nella combustione, nella tossicità derivante da questo. La sigaretta elettronica ne è priva. E soprattutto la nicotina di per sé non è tossica visto che è somministrata a piccole dosi. Per la salute pubblica, lo svapo a lunga scadenza non è meno problematico dell’utilizzo, ad esempio, dell’uso prolungato di gomme da masticare.

 

 


Bertrand Dautzenberg

Bertrand Dautzenberg (Pneumologo, Francia): “Rilassatevi, non stressatevi. Svapate senza pressioni il primo mese. E se avrete dubbi o vi stancherete, non dimenticate mai una cosa: il pericolo arrecato dal tabacco è mille volte più alto di quello della sigaretta elettronica. Un anno da svapatore è meno pericoloso di un giorno da tabagista”.

 

 

 


Konstantinos Farsalinos

Konstantinos Farsalinos (Centro chirurgia cardiaca, Grecia): “Svapare non è nocivo per il cuore. La sigaretta elettronica è considerevolmente meno nociva del tabacco ed è più che legittimo che gli svapatori difendano il loro diritto a svapare”.