“Legge 104 ADDIO”: STOP a diritti, pensioni e benefit, FONDI ELIMINATI I Ufficiale: da settembre agevolazioni REVOCATE

disabile - 104- pexels- skyvape
“Legge 104 addio”: la potremmo sintetizzare così, per quanto dura appaia. Sono state ritirate le pensioni, annullati i benefit, e azzerati i fondi. Eliminati tutti i privilegi: è ufficiale: da settembre agevolazioni revocate. Dolore pazzesco per molti.
La legge 104 del 1992 è considerata uno dei pilastri fondamentali dell’ordinamento italiano in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità.
Questa normativa prevede una serie di tutele molto ampie: permessi lavorativi retribuiti, agevolazioni fiscali, esenzioni, sostegni economici e in alcuni casi anche trattamenti pensionistici particolari.
L’obiettivo è garantire non solo un supporto diretto alle persone disabili, ma anche un aiuto concreto ai familiari che se ne prendono cura. Eppure tutto può cambiare.
Infatti, spesso non si tiene conto di un aspetto cruciale: i benefici previsti dalla legge 104 non sono automatici né definitivi. Al contrario, possono cessare se vengono meno le condizioni che hanno giustificato il riconoscimento iniziale.
Addio 104: non ti danno più alcun diritto
La stessa legge è chiara: se cessa il “diritto”, cessano di conseguenza anche i vantaggi connessi. Il riconoscimento della disabilità e della gravità della condizione non è mai lasciato alla discrezionalità del singolo, ma viene stabilito da un’apposita commissione medica dell’ASL, integrata da un medico dell’INPS. Questo organo valuta la documentazione clinica, effettua visite e accertamenti, e in base a tali elementi stabilisce se lo stato di disabilità persiste nel tempo. È proprio questa valutazione a determinare la continuità o la cessazione delle agevolazioni.
In alcuni casi, infatti, la condizione di salute della persona può mutare. Ci sono patologie che possono migliorare con cure adeguate, interventi chirurgici risolutivi o terapie innovative. In questi scenari, la commissione può decidere di ridurre il grado di invalidità riconosciuto o addirittura di revocarlo. Questo comporta la perdita dei benefici: niente più permessi lavorativi, niente esenzioni fiscali o agevolazioni su acquisti come auto e ausili, né ulteriori vantaggi economici.

Cosa dice la Legge che… annulla la legge
La legge prevede inoltre controlli periodici proprio per evitare abusi o situazioni in cui i benefici continuino a essere erogati senza reale necessità. Alcuni riconoscimenti hanno una scadenza e richiedono una revisione obbligatoria; altri sono definiti “a tempo indeterminato”, ma anche in questo caso l’INPS può convocare il titolare per una verifica straordinaria.
È importante sottolineare che la revoca non rappresenta una “punizione”, ma una conseguenza naturale della normativa: i vantaggi esistono solo in presenza di un effettivo stato di disabilità. Laddove questo venga meno, si applica il principio di equità e cessano le agevolazioni.