“Mat Eric’s Reflection” Volevo una mia “isola”…

29 Settembre 2016 – a cura di Skyvape
Mi ero stufato di rispondere con cura nei gruppi di Facebook per poi vedere che nell’arco di 48 ore le mie parole erano state inghiottite dai meandri della rete. Volevo una mia “isola” dove poter dire quel che volevo, senza limiti, e senza vedere dispersi i miei sforzi. Questa è una delle risposte alle domande che abbiamo posto a Giovanni -Materico- Favino uno dei blog maggiormente conosciuti nell’ambiente dei Vapers. Forse il primo che abbia raccolto o dettato informazioni sullo svapo.
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Ecco a voi cosa ha risposto il nostro Giovanni Favino in arte “Mat Eric’s” alle nostre domande:
- Giovanni come ti sei avvicinato allo svapo?
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Nella maniera meno calcolata di tutte. Conobbi le ecig a una festa, era la fine del 2012, e un ragazzo aveva un astuccio eGo pieno di boccini, atom, batterie ecc. Cercai di capirci qualcosa, ma i concetti erano troppi. Feci un tiro, mi sembrò ok, ma non scattò “la passione”.
Il vero momento fu oltre 6 mesi dopo, quando mia sorella comprò la eLips. Io avevo appena smesso di fumare, ma sai com’è, la voglia non sparisce. Così provai questo “nuovo modello”, e forse per il diverso aroma, forse per la voglia di fumare, trovai il tutto molto più sfizioso e soddisfacente. Da lì non ho più smesso
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- Hai conosciuto persone ” famose” di questo mondo così particolare?
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Beh, ho conosciuto di persona vari componenti del forum in cui sono “nato”, e a cui devo moltissimo (Esigarettaportal). In particolare Lordbyron77, Pat71, Numenor e Yerakon sono forse tra i più famosi nella rete e tra quelli che più mi hanno formato, assistito e bacchettato quando era il caso, oltre ai miei compagni di svapobirre, ovviamente.
Ho anche conosciuto IgnoranzSvapo, con cui mi sono trovato piuttosto, e ho potuto scambiare due parole con Luckypunkstar, Deejoyset e Danielino77, più tutti i produttori di liquidi e aromi che magari non conoscete per nome, ma che ci danno materiale fresco da svapare, tipo Riccardo di Lord Hero o Panos di Atmos Lab, tanto per citarne due. Insomma, sono un po’ un animale sociale, se mi prendo bene: con la giusta occasione e la giusta compagnia, mi piace stare con gli altri.
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- Come ti è venuta l’idea di creare un sito che parla di svapo e quando è nato effettivamente?
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L’idea è nata per disperazione, come molte delle cose di questo mondo (le rimanenti nascono per caso).Della serie “di necessità virtù”. Mi ero stufato di rispondere con cura nei gruppi di Facebook per poi vedere che nell’arco di 48 ore le mie parole erano state inghiottite dai meandri della rete.
Volevo una mia “isola” dove poter dire quel che volevo, senza limiti, e senza vedere dispersi i miei sforzi.Da lì è stato un attimo scoprire che un blog è una bella storia, dove poter raccontare anche della propria vita, o delle proprie idee su diverse tematiche, e ci ho preso ancora più gusto.
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- Cosa pensi dei vapers o dei youtubers dello svapo in generale?
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Allora, riguardo ai vapers vedo che sono in crescita, specie gli under 24, e questo mi garba assai. Fino a pochi anni fa, i giovani, che per me erano il target ideale per la ecig, non la utilizzavano. Ora, forse per merito delle pop star, forse per merito degli attori di Hollywood, vedo che tanti giovani svapano con hardware potente.Da una parte mi preoccupo per l’aspetto tecnico che forse non sanno gestire, dall’altra sono contento che non fumino.
Youtubers: ci sono pure io tra di loro, è la dimostrazione che ammettono chiunque ormai.A parte gli scherzi, tante persone “ci provano”, pochi secondo me ci riescono, ma va bene così, sarebbe triste se la gente non ci provasse per paura o per chissà che. Ci penseranno poi gli utenti a decretare il trend. ” lo svapo sta diventando una potenza e sta diventando un fenomeno culturale, che è la cosa più importante.Prima svapare era da alieni, da “outcast”, ora invece la ecig sta entrando nella cultura italiana, ed è una bella cosa.Sono preoccupato per la TPD, e per l’ottusità (vera o apparente) dei “piani alti”, ma la scienza ci dà ragione, gli utenti anche, quindi con tenacia penso che si possa ottenere più di qualcosa.
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- Molti escono letteralmente pazzi per i liquidi americani, tu cosa ne pensi? In Italia non ci sono produttori o aromatieri degni di nota? Qual è il tuo liquido preferito, sempre che ci sia?
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Allora, penso che gli americani siano dei golosi e viziosi, visti i liquidi che fanno 😉 I liquidi americani li trovo “di impatto”. Aromatizzazione spinta, diacetile dove possibile, sucralosio per rendere tutto più sfizioso, VG per fare scena e packaging molto accattivante. Insomma, sono prodotti che piacciono quasi “per forza” al grande pubblico. In Italia però abbiamo lo stile e il buongusto, secondo me. Al Vapitaly 2016 ho potuto provare vari nuovi liquidi e aromi italiani. In tutti i casi ho sentito la “pulizia” del gusto, e l’armonia degli abbinamenti. Insomma, gli USA sembrano fatti più per “stordire” la bocca, gli italiani per viziarla e coccolarla. Liquido preferito…no, non esiste.
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- Che Box preferisci utilizzare o quali sono i pro e i contro del mercato degli hardware?
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Come per i liquidi, cambio sempre. Trovo che ogni atom abbia “il suo” dispositivo, cioè un tubo o una box che rendono particolarmente bene se abbinati all’atom in questione. Si va a gusti, ovviamente. Durante la giornata svapo un po’ con questo, un po’ con quello, in base a cosa voglio in quel momento. Per dire, se sono stressato, oppure ho proprio voglia di vapore, prendo la Tesla Invader III con il Tornado, ma per il TC ho una VT133 con un Serpent. Se voglio un “attrezzo da lavoro” ho la Cuboid e se voglio svapare di guancia, ho Dani ed Expromizer. Sono alcuni esempi delle cose che ho, profondamente diverse tra loro, ma ognuna con una funzione ben precisa.
Pro: c’è tanta scelta
Contro: c’è tanta scelta
A parte gli scherzi, districarsi in mezzo a tutto quello che c’è e scovare qualcosa di buono al netto delle mode, vere o indotte, non è sempre facile. Ho spesso la sensazione di essermi perso qualcosa che magari non ha fatto successo, ma è validissimo. I pro sono ovviamente che si può trovare l’hardware più adatto alle nostre esigenze, senza dover scendere a compromessi.
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- Guancia o Polmone?
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Ultimamente sono più di polmone, ma non rinuncio agli atom di guancia che se usati a modo sono una bella storia.
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- Cosa ne pensi del mondo dello svapo oggi, dei produttori dei liquidi o degli hardware, a che punto pensi sia arrivato in Italia questo fenomeno?
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In Italia penso che lo svapo stia crescendo molto, come ho detto prima, ma di pari passo arrivano i “problemi”: persone che iniziano senza aver capito che sono sigarette solo nel nome, perché di fatto sono oggetti di elettronica di consumo, paragonabili ai cellulari per certi versi. Quando poi si fanno male, o rischiano, o qualcuno li richiama e li avverte, cascano dal pero. Ecco, questo mi preoccupa. Vorrei che ci fosse più cultura e preparazione sull’argomento, che poi è uno dei motivi per i quali ho aperto il blog. Produttori di liquidi: in Italia vedo che si lavora bene, la questione è affrontata molto seriamente, e questo mi fa stare ragionevolmente tranquillo quando compro basi, aromi o pronti fatti in Italia. Hanno in più tutta la mia stima, insieme ai negozianti, per essere andati avanti nonostante gli scherzoni legislativi degli anni scorsi. Per l’estero mi risulta ci sia di tutto, gente seria e meno seria, ma vabbè, vale per ogni ambito. Hardware: vorrei più cura. Non so se sia per via delle leggi che hanno colpito anche gli USA, o per sola sete di guadagno, ma tutto l’entry e midlevel mi pare sempre “fatto di fretta”, e quando saltano fuori le magagne esce la versione 2 o la versione S, che sistema certe cose e ne incasina altre, o magari fa solo restyling. I produttori seri si contano su una mano, e questo mi dispiace, perché se una box costasse 70 euro anziché 50, ma avesse più cura nei dettagli, sono ragionevolmente sicuro che piacerebbe di più, e i 20 euro glieli si darebbero volentieri.
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- Cosa pensi della TPD e cosa cambierà secondo te.
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Uh, brutta questa.
Siccome la volgarità non sempre posso permettermela, cercherò di stare soft. Diciamo che secondo me è un’inutile costrizione.
Sono d’accordo sulla regolamentazione A TUTELA dei vapers, tipo per evitare che nei liquidi ci finisca il peggior pattume, o che le batterie esplodano da sole, ma la TPD non mi sembra affatto in questa direzione.
Mi dà l’idea del “genitore iperprotettivo” che finisce per mandare in depressione il figlio. In questo caso il figlio è il mercato, e non vorrei che appunto si deprimesse fino a sparire. Ho però un briciolino di fiducia, per tante ragioni che non sto qui a dire, che mi danno un po’ di speranza.
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- Parliamo del tuo sito. Come lo definisci? Un blog? Un Magazine? Un punto di riferimento per i vapers?
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Lo definisco, vediamo…una figata pazzesca, l’esempio di come il sapere dovrebbe essere organizzato, una perla rara di bellezza estetica. No, bugia totale, proprio per niente, già a partire dall’editing grafico 😀 E’ un blog, nel senso originale di “web-log”. E’ il mio diario online, visibile a tutti. Non è perfetto a livello di interfaccia, ma mi piace così. Ci scrivo i miei pensieri, che sono perlopiù sullo svapo, visto il motivo per il quale l’ho aperto, ma possono anche essere su altri argomenti che vivo, ho vissuto o mi hanno dato da pensare. Ci sono infatti tre bloggate su argomenti più sociali, di cui volevo parlare. Ogni tanto litigo con il layout, o con i paragrafi, e si vede 😀 “Punto di riferimento per i vapers” non credo proprio, ma dai commenti che ricevo sotto i pezzi che scrivo, vedo che ho potuto aiutare o dare conforto a qualcuno, e per me è già un successone, perché alla fine non me ne frega nulla di essere famoso, o di avere millemila visite o like, se poi magari la roba che scrivo non serve a nessuno. Preferisco gli apprezzamenti sinceri di pochi, se l’alternativa è la “fama” poco interattiva, o per sentito dire.
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- Che ne pensi di tutti quelli che in giro recensiscono hardware, liquidi, o vaporizzatori? E’ giusto affidarsi a loro per acquistare qualcosa o un prodotto?
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Bella domanda, un po’ lunga da spiegare, ma grazie per avermela fatta. Allora, il mio pensiero su TUTTI quelli che recensiscono non esiste, proprio perché ogni caso è diverso. Posso dirti che per me, il bravo recensore è quello che fa una recensione. Banale forse, ma ultimamente è sfuggito un po’ il significato di questa parola. Spacchettare un atom, farlo vedere smontato, dire che è bello e far vedere tre o quattro sbuffi, non è recensire. Idem per i dispositivi: farmi vedere quel che vedrei anche dalle istruzioni, non è recensire. Farmi vedere come si usa, non è recensire, è al massimo un tutorial. La vera recensione sviscera il prodotto, mostra gli esiti dei test, dà un giudizio di merito basato su dati oggettivi, misurabili e riproducibili. Se non si hanno gli strumenti per farlo, esistono comunque le opinioni. Sono meno attendibili ovviamente, ma se si individua un reviewer che è allineato ai nostri pareri, lo si può prendere a riferimento. I recensori di liquidi invece sono un altro discorso. Ognuno di noi sente i gusti diversamente, ed è dimostrato a livello scientifico. L’amaro, per esempio, ha una variabilità pazzesca da persona a persona. Ciò che per me è più amaro della novalgina, per qualcun altro potrebbe essere appena un po’ ferroso. A questo si aggiunge l’atom e la coil, che cambia ulteriormente la percezione. Insomma, la recensione di un liquido mi serve solo per capire grossomodo di cosa sa. L’unico caso in cui vado a fiducia, perché è allineato a me, riguarda Numenor. E’ giusto quindi affidarsi a un reviewer per valutare l’acquisto? Se ci fidiamo di lui perché più e più volte ha dato pareri allineati alla nostra valutazione, allora si può anche rischiare. Se invece è una persona che non fa una recensione, ma solo un unboxing o un tutorial, allora no. In entrambi i casi consiglio però, se possibile, di provare il prodotto con mano, o di informarsi ulteriormente in un forum.
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- Se ti chiedessero di recensire un prodotto sotto il pagamento di una determinata somma, basandosi sul fatto che hai tantissimi che ti seguono quale sarebbe la tua risposta?
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Beh, risponderei che sotto 1 milione di euro manco mi muovo No dai, provo a fare il serio. Se questa proposta fosse per approfittare della fiducia dei miei followers e rifilare una patacca, allora no, col cazzo. Se invece mi propongono di recensire a pagamento un prodotto che ho testato e che mi piace perché è valido, che insomma consiglierei comunque, allora non vedo il problema, però lo farei presente al pubblico. Alla fine a me interessa dare dei buoni consigli a chi mi segue ed essere libero di dire la mia. Se la proposta fosse “noi ti paghiamo, ma tu facci fare bella figura e non dire che il dispositivo scalda troppo” o cose così, allora no, perché non sarei libero. Il mondo delle recensioni è in effetti insidioso, perché si tende a diffidare di chi è stato pagato, o semplicemente ha ricevuto gratis il prodotto. Io sono dell’avviso che si debba diffidare di chi parla di aria fritta, oppure di chi sia palesemente di parte. Le recensioni degli smartphone ad esempio sono frequentemente fatte con dispositivi ricevuti gratis, o a prezzo vantaggioso, ma non per questo sono meno affidabili di quelle fatte da persone che si sono comprate il telefono. Concludo con un esempio: DJLsb è uno youtuber che stimo, e lui quasi certamente riceve prodotti dalle aziende, e almeno una volta ha sponsorizzato uno shop in cui aveva acquistato una box. Questo non lo rende meno affidabile, perché la procedura di test che usa è sempre la stessa.
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- Una Ultima domanda? Una domanda bonus che fai a te stesso e a cui vuoi dare una risposta?
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A quanto si diluisce il RedAstaire?
Risposta: tra il 7 e il 15 per cento va beniss…no aspe, ma sto rispondendo sul serio?
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