Registra i colleghi mentre sono a lavoro: altro che LICENZIAMENTO, lo può fare I Tutto vero: puoi spiarli, lo dice la Cassazione

Quando la registrazione è legale (Fonte: Canva) - www.skyvape.it
Ecco quand’è legale registrare i colleghi al lavoro, evitando così il licenziamento. Facciamo chiarezza.
Grazie agli smartphone, sono molteplici le azioni che possiamo svolgere senza la necessità di acquistare un nuovo dispositivo. Per farvi qualche esempio: possiamo sentire la musica, guardare un video, modificare una foto tutto dal nostro dispositivo.
Ovviamente le azioni che possono essere svolte non si fermano qui, visto che per esempio, possiamo registrare ciò che ci circonda, grazie al registratore integrato. In questo modo non dovremo spendere più soldi aggiuntivi in acquisti extra, poiché il nostro telefono è sufficiente.
Anche se con lo smartphone si può compiere un’azione, non è detto che questa sia legale e sempre accettata, spetta a noi capire e informarci su cos’è giusto e cosa sbagliato. Infatti, non basta il nostro buon senso, la legge non ammette supposizioni, bisogna sapere di preciso cosa dice il Codice Civile in merito.
In merito alle registrazioni al lavoro tra colleghi si scoperchia il Vaso di Pandora poiché in questa circostanza l’azione è legale e non si rischia il licenziamento. Facciamo chiarezza.
Quando il dipendente potrebbe venire licenziato
Come possiamo leggere da Brocardi, la Cassazione ha stabilito delle regole ben precise che ogni lavoratore dovrebbe conoscere per evitare problemi sul luogo di lavoro. Prima di registrare qualcuno bisognerebbe sempre informarsi sulla normativa vigente e sui singoli casi poiché se in alcuni contesti, la registrazione può essere definita una prova, in altri casi invece, può portare conseguenze anche penali a chi l’ha effettuata.
Per farvi un esempio chiaro di quanto sia importante conoscere i fondamenti della Legge, un dipendente è stato licenziato come riportato dalla Cassazione (sentenza 20487/2025), per aver registrato all’insaputa dei diretti interessati, una conversazione tra il direttore del personale e una sua collega. Dopo che l’azienda aveva scoperto la registrazione ha immediatamente sospeso il lavoratore e nonostante il dipendente sostenesse di aver agito per tutelarsi, sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno rigettato la sua tesi. Il motivo? La registrazione dell’ex dipendente era stata prodotta in giudizio soltanto dopo due anni, durante un procedimento diverso, non mostrando quindi nessuna finalità difensiva che giustificasse quella registrazione.

Quando la registrazione è legale
Dopo aver analizzato il caso per cui un dipendente è stato licenziato per aver registrato i colleghi sul lavoro, sempre secondo quanto riportato da Brocardi, quand’è che tale azione è lecita, evitando così il licenziamento?
Come possiamo leggere, la Suprema Corte ha chiarito quando la registrazione effettuata all’insaputa dei presenti non può essere definita illegale: deve essere fatta per una tutela specifica; deve essere pertinente e proporzionata alla situazione; il materiale deve essere utilizzato in un periodo strettamente necessario per una questione difensiva. Inoltre, come riporta l’art. 2712 del c.c. queste riproduzioni: “possono avere piena efficacia probatoria se non vengono contestate dalla controparte…”.