“Vai a cercarti un lavoro, che è meglio: beccati 500 euro ed è già tanto così”: Meloni ha deciso, ADDIO ASSEGNO di INCLUSIONE, ora rimboccati le maniche o fai la fame

Giorgia Meloni (Instagram) Skyvape.it
Brutte notizie per gli italiani. Giorgia Meloni ha deciso di salutare per sempre l’assegno d’inclusione. Ma ecco perché.
Settembre è quasi giunto al suo termine, ma non ha ancora finito di portare con sé brutte notizie per gli italiani. Dopo mesi di attesa, conferme e smentite, l’Assegno di Inclusione torna al centro dell’attenzione mediatica, ma questa volta non per un motivo positivo. L’accredito lascerà infatti l’amore in bocca a migliaia e migliaia di italiani.
Ma per quale motivo? Beh, Giorgia Meloni avrebbe deciso di fare una vera e propria ‘selezione’ per ottenere questa importante agevolazione.
L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno destinata a famiglie in condizioni di povertà o vulnerabilità economica. Si tratta di un reddito minimo garantito, che ha l’obiettivo di aiutare le persone con maggiore bisogno a coprire le spese di base, come affitto, cibo, bollette e altre necessità quotidiane.
Ma cosa accadrebbe se ti dicessero che, da questo momento in poi, dovrai rimboccarti le maniche per ottenerlo? Ecco perché.
Cosa sta per accadere all’Assegno di Inclusione
In queste ore stiamo parlando di un’aggiunta che potrebbe cambiare gli equilibri degli italiani. Si tratta del cosiddetto Bonus Ponte, un contributo extra da 500 euro che va a sommarsi alla mensilità ordinaria. L’unico problema? Non sarà per tutti e, soprattutto, rappresenta una misura temporanea, pensata solo per chi si trova in una condizione specifica. L’INPS ha già fissato le date in cui verrà erogato questo denaro: il 15 settembre 2025 per i nuovi beneficiari che hanno presentato la domanda e il 27 settembre 2025 per chi riceve già da tempo questo contributo.
Tutti i pagamenti saranno caricati sulla vecchia Carta di Inclusione, senza la necessità di recarsi alle Poste per una nuova emissione. Ma chi rimarrà escluso? Adesso te lo spieghiamo noi.

A chi non spetteranno questi 500 euro
Purtroppo, trattandosi di una lista lunga, questo assegno non arriverà nelle tasche di chi non ha presentato la domanda, per chi non ha rispettato i requisiti patrimoniali o reddituali e, soprattutto, per chi ha finito le 18 mensilità ad agosto. Come se non bastasse, anche chi ha violato gli obblighi previsti dalla normativa (ad esempio rifiutando un’offerta di lavoro) non riceverà questi 500 euro. Al contrario, ne avranno diritto i nuclei che hanno terminato il primo ciclo di 18 mesi a giugno o luglio e che, durante la sospensione di agosto, hanno presentato correttamente la domanda. Come spiegato da Online.Business, per scoprire se si è rientrati tra i più ‘fortunati’ basterà accedere al proprio fascicolo previdenziale su MyINPS, oppure rivolgendosi a CAF e patronati.
Insomma, settembre 2025 sarà quindi un mese deciso per chi, tra le tante spese da sostenere, ha bisogno di questa importante somma di denaro.