“La Russia sta vincendo, i Tomahawk non ci spaventano”: Putin-Trump, la telefonata ricostruita da Tass

“La Russia sta vincendo, i Tomahawk non ci spaventano”: Putin-Trump, la telefonata ricostruita da Tass

Donald Trump - Skyvape.it

“La Russia sta vincendo, i Tomahawk non ci spaventano”: cosa si sono davvero detti i due presidenti? Da ore, il dibattito intorno la conversazione Putin a Trump tiene banco.  La Tass ha ricostruito la telefonata tra i due leader tramite le parole del consigliere Ushakov.

Vladimir Putin e Donal Trump, ci risiamo: questa volta non un incontro di persona, ma telefonico. Durante il quale sarebbero stati messi in chiaro alcuni concetti.

Da una parte e dall’altra, certo. Ma Tass, tramite il consigliere Ushakov ha ricostruito quello che si sarebbero detti i due leader, partendo da un aspetto considerato essenziale.

Quale? Vladimir Putin avrebbe ammesso esplicitamente che “kla Russia sta vincendo, i Tomahawk non ci spaventano”. Ma come sono andate, o almeno come sarebbero andate, fino in fondo, le cose?

La Russia sta vincendo: cosa avrebbe detto Putin

La Russia sta vincendo la guerra in Ucraina. Se gli Stati Uniti dovessero fornire missili Tomahawk a Kiev, non cambieranno le sorti del conflitto ma danneggeranno le relazioni con Mosca. Questo sarebbe stato il cuore del messaggio che Vladimir Putin avrebbe consegnato a Donald Trump nella lunga telefonata, oltre due ore, che ha preso la scena mondiale, in queste ultime ore e giornate, a partire da giovedì 16 ottobre. 

La Tass ha fornito la ricostruzione del dialogo, avvenuto su iniziativa russa, presentando a quanto si intuisce dal punto di vista del Cremlino. La telefonata, che dovrebbe aver comunque gettato le basi per un meeting tra i due leader, giunge alla vigilia dell’incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atteso venerdì 17 ottobre alla Casa Bianca. Putin ha detto a Trump che i Tomahawk non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, ma potrebbero danneggiare le relazioni tra Russia e Stati Uniti e la risoluzione in Ucraina, stando a Yuri Ushakov, consigliere di Putin. Il numero 1 del Cremlino avrebbe presentato a Trump un quadro pro-russo della guerra: Mosca sta vincendo questa guerra. “Putin ha detto a Trump che le truppe russe detengono completamente l’iniziativa strategica lungo tutta la linea di contatto nell’operazione militare speciale”,  avrebbe fatto trapelare di Ushakov. Il tema dei Tomahawk del resto diventerà centrale nell’incontro Trump-Zelensky. I missili, che hanno una portata di oltre 1500 km, permetterebbero all’Ucraina di centrare obiettivi in profondità nel territorio russo. E l’uso di tali armi richiede competenze specifiche: stando ai media Usa, l’eventuale fornitura non dovrebbe implicare un coinvolgimento diretto di soldati americani. A collaborare con le truppe ucraine dovrebbero essere dei contractor.

putin - skyvape
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Cosa c’è dietro le parole di Putin

Oltre le parole di Putin, che non si concentra sul’ipotetico impatto dei Tomahawk, i missili sarebbero almeno in parte uno strumento strategico in quanto potrebbero modificare l’approccio di Mosca nei negoziati che sono bloccati. “Possiamo già vedere che Mosca si affretta a riprendere il dialogo non appena sente parlare dei Tomahawk”, ha postato Zelensky su X.

“E’ previsto un incontro con il presidente Trump e ci aspettiamo che lo slancio nel contenere il terrore e la guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, aiuti a porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia funzionerà inevitabilmente anche contro la Russia”.