Poseidon, Putin: “Non esiste alcun mezzo che lo intercetti”
 
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Russia e i test su Poseidon, drone nucleare sottomarino. Putin non ci gira intorno: “Non esiste alcun mezzo che lo intercetti”. Capacità inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Ecco cosa ha detto il leader del Cremlino.
La Russia ha testato Poseidon. Vladimir Putin ha comunicato oggi che le Forze armate hanno iniziato i test su di un drone sottomarino con capacità nucleari.
La notizia arriva a pochi giorni dopo il test di un missile da crociera a propulsione nucleare, il Bourevestnik, in grado di percorrere fino a 14mila chilometri.
“Ieri – ha dichiarato il presidente russo parlando nell’ambito di una visita ad un ospedale militare di Mosca, visitando feriti di guerra – noi abbiamo effettuato un nuovo test, di un altro sistema promettente, un drone sottomarino Poseidon. Non esiste alcun mezzo che lo intercetti”.
Putin e i test su Poseidon: “un altro sistema promettente”
Stando a quanto riportano i media russi su Telegram, Kiev avrebbe colpito la raffineria NS-Oil nella comunità di Novospasskoye nell’oblast’ di Ul’janovsk e l’impianto chimico Stavrolen di Stavropol. Lo stabilimento, è un importante snodo di produzione di benzene, polietilene e altri elementi petrolchimici usati per alimentare la macchina bellica russa in Ucraina.
Le difese aeree russe avrebbero abbattuto quattro droni diretti a Mosca, come dichiarato dal sindaco della capitale russa Sergey Sobyanin. “I primi soccorritori stanno lavorando sul luogo dell’incidente”, ha postato sui social.

Droni in Vallonia, la situazione
Alcuni droni hanno sorvolato nella serata di sabato scorso la base militare di Marche-en-Famenne, nella provincia di Lussemburgo, in Vallonia (Belgio). Ne parlano i quotidiani Sudinfo e Het Laatste Nieuws.
“Quattro o cinque droni hanno sorvolato la base militare”, ha dichiarato a Sudinfo il ministro della Difesa Theo Francken (N-Va). “Si tratta di un vero e proprio allarme per la nostra difesa. Non stiamo parlando di qualche ragazzino che si diverte a far volare piccoli droni per divertimento o per provocare. No, parliamo di quattro o cinque dispositivi che sono stati identificati dai soldati in servizio e che stavano sorvolando specificamente la base”.