Adm, patto con le Dogane cinesi: oggi l’incontro a Roma
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continua a lavorare nel rafforzamento dei rapporti istituzionali.
Sia in ambito interno – si veda il patto di ferro in essere con la Guardia di Finanza, con declinazione di protocolli che, dalla sede centrale, si stanno espandendo anche su scala locale – sia guardando al versante estero.
Il Direttore di Adm, Consigliere Roberto Alesse, ha incontrato questa mattina, presso la sede di piazza Mastai di Roma, la delegazione dell’Amministrazione generale delle Dogane della Repubblica Popolare di Cina, guidata dal Ministro Yu Jianhua, alla sua prima uscita internazionale dopo la crisi pandemica.
E l’Italia è stato il primo interlocutore prescelto dai cinesi per avviare l’iter di tali incontri.
Lo rende noto un comunicato della stessa Agenzia.
Nell’occasione le parti, fanno presente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, “hanno valutato positivamente la possibilità di riprendere e rilanciare i
programmi di collaborazione reciproca in campo doganale, con specifico riferimento ai principali porti di arrivo e partenza merci tra Cina ed Italia”.
Un patto che si rinsalda, quindi, sul versante italo-cinese alla luce dei sempre più intensi rapporti commerciali che si stanno andando a porre lungo tale asse.
La cooperazione tra le Autorità doganali italiane e cinesi – sottolineano ancora da piazza Mastai – “consentirà di potenziare il contrasto agli illeciti doganali, fra i quali, in particolare, la sotto-fatturazione all’importazione, e di stabilire, più in generale, proficue strategie operative coerenti con le sfide poste dalla globalizzazione e dal commercio elettronico”.
INTERCETTATA DROGA AL CONFINE SVIZZERO
Sempre oggi, con riguardo ai controlli doganali, si apprende della operazione dei funzionari Adm i quali, presso il valico di Villa di Chiavenna, coadiuvati dai militari appartenenti alla Tenenza della Guardia di Finanza di Chiavenna, hanno sequestrato 100 grammi di hashish e marijuana a seguito di ispezione di un’autovettura proveniente dal territorio elvetico sulla quale viaggiava, diretto in Italia, un cittadino francese, poi deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio per detenzione di sostanza stupefacente, contenuta nel vano porta-oggetti dell’autovettura oltre i limiti contemplati per l’uso personale.