Calcio femminile, in Australia Mondiali anti-svapo

La Spagna sul tetto del mondo del calcio femminile.
Si è conclusa in Australia la competizione pallonara con un derby tutto europeo che ha visto le iberiche (gol di Carmona, giusto per doverosa cronaca) avere la meglio in finalissima, non senza difficoltà, sulle colleghe inglesi.
Dato sportivo a parte, la competizione passerà agli annali gravida di una importante quanto sgradita conferma: in Australia è guerra aperta alle sigarette elettroniche.
Sia chiaro, già non era un mistero che a quelle latitudini non vi fosse gran simpatia per lo svapo ma, questa volta, i canguri hanno davvero esagerato.
Gli organizzatori della rassegna “rosa” hanno avvertito l’esigenza, infatti, alla vigilia della finale, di lanciarsi in quelle che sono state vere e proprie minacce all’indirizzo dei tifosi avvisando con tanto di comunicato ufficiale rispetto a quella che sarebbe stata tolleranza zero sull’uso della e-cig. 

Perché? Presto detto.
In finale, come prima fatto presente, è arrivata la formazione inglese e, quindi, ci si attendeva – così come è avvenuto – un massiccio afflusso di tifosi Uk, Paese che, cosa abbondantemente nota, è amico della e-cig.
Uomo avvisato, quindi, mezzo salvato: così hanno “ben” pensato dalla macchina organizzatrice. 
E così gli amici australiani ci sono andati giù duro arrivando a minacciare addirittura il carcere per quanti fossero stati pizzicati nel fare uso di una sigaretta elettronica: Ebbene sì, la prospettiva della gattabuia a fronte di una innocente svapata manco se fossero state importate tonnellate di droga pura. 

Ma tant’è, prendere o lasciare. Carcere e multe fino all’equivalente di 1.125 euro le tristi sanzioni che avrebbero colpito lo svapatore e non è noto se qualcuno sia finito effettivamente nella rete dei  controlli. Un qualcosa di simile, tuttavia, lo si era già avuto in occasione dei Mondiali di calcio dello scorso mese di Dicembre in Medio Oriente. Tanta perplessità