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Cannabis, ok alla coltivazione in casa: Lussemburgo la prima a consentirlo in Europa

Il Lussemburgo sarà il primo Stato del vecchio Continente a legalizzare la coltivazione della cannabis per scopi “ricreativi”.
Intendendosi per “ricreativa” l’assunzione per mero piacere, al di la di percorsi medico-sanitari.
Il piccolo Stato si prepara, quindi, a dare il la all’importante novità, ormai giunta ai cento metri finali del relativo iter.
Ok, come detto, alla coltivazione. Per quanto riguarda il consumo o il semplice possesso in luogo pubblico, invece, non si avrà una totale legalizzazione ma, comunque, una significativa attenuazione delle “conseguenze”.
Con la particolare fattispecie che declassa da un livello penale ad una banale contravvenzione amministrativa.
Quale è la differenza?
Nessun processo e, in ogni caso, fedina penale immacolata.
E scusate se è poco.
Ma non era già l’Olanda ad essere pioniere in fatto di droghe leggere?
Ebbene, in Olanda, che pure è alquanto avanti in materia, non si permette in alcun modo la coltivazione di cannabis ma l’acquisto, presso i cosiddetti coffee shop, di una quantità quotidiana di massimo 5 grammi/persona.
L’obiettivo ultimo, tornando al Lussemburgo, è quello di tagliare le gambe al business della criminalità che, come in ogni dove, si nutre – e tanto – dei mercati illeciti di sostanze stupefacenti.
Il Ministro della Giustizia, intanto, la “verde” Tanson ad annunciare, attraverso un cinguettio del personale “Twitter” come il Paese si appresti “a fare un passo importante verso una politica di sicurezza e di prevenzione attraverso l’adozione di misure utili a contrastare i crimini legati alla droga, inclusa una soluzione”.
“Le misure – ancora la stessa – includono la regolamentazione dell’uso e della coltivazione della cannabis: gli adulti potranno coltivare legalmente la pianta fino a quattro esemplari per il proprio uso personale, a condizione che tale piantagione si sviluppi presso la propria abitazione”.
“Il consumo ed il trasporto di cannabis o di prodotti a base di essa negli spazi pubblici non sarà più un reato penale ma un reato amministrativo punibile con una multa”, ha chiuso la Ministra.

Redazione Skyvape

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