Lo fa presente in una nota stampa lo stesso sodalizio internazionale capitanato da Michael Landl.
“La crociata fuorviante dell’Unione europea contro lo svapo e la riduzione del danno rappresenta un disastro per la salute pubblica in divenire”.
Così lo stesso Landl. Che prosegue
“I divieti di aromi, le restrizioni allo svapo all’aperto e l’aumento delle tasse non faranno altro che riportare le persone alle sigarette.
L’Ue deve spostare urgentemente la sua attenzione su politiche basate su prove che salvino effettivamente vite e diano ai consumatori gli strumenti per smettere di fumare per sempre.
Le voci di 100.000 consumatori che chiedono questo cambiamento non devono essere ignorate.
Chiediamo ai parlamentari europei di ascoltare i loro elettori e di adottare politiche che funzionano”.
Quanto ai contenuti della petizione on line, raggiungibile attraverso il sito web della WVA, la stessa evidenziava come “ogni anno 700.000 vite vengono inutilmente perse nell’UE a causa di malattie legate al fumo.
Mentre l’Ue rivede la direttiva sui prodotti del tabacco, c’è una spinta preoccupante a limitare le alternative più sicure alla nicotina, mettendo ulteriormente a rischio le vite.
Questa non è solo una petizione – era specificato – E’ una richiesta di protezione dei prodotti per la riduzione del danno, che sono vitali per la salute pubblica”.
“L’approccio aperto della Svezia – tornando alle dichiarazioni di Landl – ha portato a un tasso di fumatori di poco superiore al 5%, mentre l’Ue è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di non fumare entro il 2100, con un ritardo sbalorditivo che è stimato in circa 60 anni.
La WVA esorta i decisori politici a dare priorità alla scelta e alla salute dei consumatori adottando normative basate su prove che supportino alternative più sicure”.
Alla fine dell’anno la petizione sarà presentata alla Commissione PETI del Parlamento europeo.