Dal College di Londra la conferma “Svapo metodo più efficace per smettere fumare”

Cerotti alla nicotina, farmaci vari. Nulla di tutto ciò.
L’opzione migliore, più efficiente in ottica di smoking cessation era e resta quella rappresentata dalla sigaretta elettronica.
Con buona pace dei complottisti anti-svapo.
A confermarlo ulteriore studio condotto dalla King’s College di Londra.
I ricercatori hanno potuto appurare, a conclusione di attività protrattasi per più mesi, come i prodotti del vaping siano quelli che, in parole povere, danno i risultati migliori in quest’ottica.
La ricerca in questione, le cui risultanze sono state diffuse sul Magazine “Addiction”, ha focalizzato l’attenzione su 1155 persone di età compresa tra i 18 e gli 81 anni ripartite in tre fasce: fumatori, ex fumatori (che avevano smesso da massimo un anno) e svapatori.
“I nostri risultati – ha fatto presente il dottor Máirtín McDermott, ricercatore presso il National Addiction Center e autore dello studio – mostrano come, se usate quotidianamente, le sigarette elettroniche possano aiutare le persone a smettere di fumare.
Questi risultati –
 ha proseguito il medesimo – sono in linea con la ricerca da noi effettuata precedentemente e rinnovano le nostre convinzioni rispetto al fatto che le sigarette elettroniche siano un aiuto più efficace, in ottica di “smoking association”, rispetto alla terapia sostitutiva della nicotina e ai farmaci prescritti”.

L’IMPORTANZA DELL’USO QUOTIDIANO

Un argomento centrale è quello legato all’assiduità nell’utilizzo della sigaretta elettronica giacche un “rapporto” quotidiano limiterebbe in modo importante i rischi di ricaduta nelle “bionde”.
Le cifre in Inghilterra, intanto, circa i fumatori, sono in significativa diminuzione ma il fumo continua ad essere nel Regno Unito una macchina di morte: 75.000 sono ancora i decessi annuali legati alle sigarette.
Una considerazione conclusiva, poi, viene dagli studiosi con riferimento all’atteggiamento di intransigenza dell’Organizzazione mondiale Sanità che, come a tutti noto, già poco “propensa” alle e-cig, ha, nello specifico, dichiarato aperta guerra a quelle a dispositivo aperto.
“L’Oms è particolarmente preoccupata dalla fattispecie delle sigarette elettroniche a sistema aperto, dal momento che si ritiene come esse potrebbero consentire all’utente di aggiungere sostanze nocive o livelli più elevati di nicotina – in tal modo si è espressa la dottoressa Leonie Brose, dello stesso gruppo di ricerca – Tuttavia – ha continuato e concluso la medesima – abbiamo dimostrato che tale tipologia di e-cig, nello specifico, rappresenti un supporto fondamentale a pro di quanti vogliano abbandonare il vizio nel momento in cui il loro utilizzo sia giornaliero.
Un dato “fattuale” che non può essere non tenuto in considerazione”.