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Dea Flavor a rischio fallimento: “Ancora qualche mese e chiudiamo”

E’ quello che i titolari dell’azienda commentano al giornalista Daniele Erler sul “Trentino”. L’azienda rischia seriamente di chiudere per colpa dell’imposta di consumo da versare.

Le parole dei titolari della “Dea Flavor” non sono incoraggianti neanche per l’intero settore del vaping in Italia. Nell’articolo a cura del giornalista “Daniele Erler” sul “Trentino” i titolari sono sconfortati da uno Stato che sta attuando non solo una politica proibitoria verso il settore ma sta facendo anche collassare il mercato facendo perdere posti di lavoro.

La Dea Flavor inizia la sua attività nel 2012, ad opera di Daniele Campestrini e Andrea Giovannini, entrando in un mercato che stava nascendo dando lavoro a circa 40 dipendenti con agenti di vendita in tutta Italia. Ad oggi si trova con 33 milioni di euro di debito che sono la cifra che l’azienda dovrà versare per l’imposta di consumo degli ultimi 3 anni (2015-2017), da quando è entrata in vigore la nuova normativa. Nei giorni scorsi si è avviata la procedura di mobilità – secondo il Trentino – per nove dipendenti, ma ben cinque operai sono stati licenziati a inizio anno, ad altri non è stato rinnovato il contratto e successivamente si dovrà temere la chiusura mandando a casa gli operai rimasti.

“In un primo momento – spiega Campestrini al Trentino – la Corte costituzionale aveva detto che la tassa doveva essere applicata solo sulla nicotina. Poi alla fine del 2017, con una nuova sentenza, ha cambiato orientamento: ha sancito che è legittimo tassare l’intero liquido, non solo la nicotina che è presente al suo interno in scarsissime percentuali.”

“Nel 2016 avevamo un fatturato di sei milioni e mezzo, nel 2017 di 14 milioni e mezzo. Nel 2018 è già tanto se riusciremo ad arrivare a cinque milioni – commentano i titolari al giornalista Daniele Erler.”

A Pinzolo, durante la festa della Lega questi fine settimana, c’è stata anche una delegazione dei lavoratori della Dea Flavor di Lavis che rischiano il licenziamento chiedendo al governo misure repentine per le norme che regolano il vaping in Italia. [Trentino – 25 Agosto 2018]

“Il nuovo governo ci ha promesso d’intervenire – spiega Campestrini – siamo fiduciosi, ma anche preoccupati. C’è poco tempo. Un paio di mesi al massimo.”

 

Redazione Skyvape

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