Fiera di Padova, annunciato boom di visitatori. Già 70 gli espositori

Manca poco più di trenta giorni al fischio di inizio di “Vaping Expo”, la fiera dello svapo che si svilupperà a Padova nel week end del 26 e 27 Novembre.
Una organizzazione già rodata che, per la prima volta, ha stabilito la sede dell’appuntamento nella città veneta.
E non in modo casuale.
L’area in questione, infatti, come confidano i promotori del momento fieristico, è quella “classificate come a maggior utilizzo/consumo e vendita dei prodotti e-cig”.
Il cuore dello “svapo”, per dirla breve, da un punto di vista commerciale che vedrà affluire un pubblico stimato in oltre 6000 unità – tra privati e aziende.
Importante anche la rosa degli espositori: ora come ora sono oltre settanta le trattative concluse con ulteriori gruppi che, nei prossimi giorni, formalizzeranno la loro presenza.
Oltre alle aziende italiane, si affacceranno a Padova importanti realtà internazionali: solo dalla Cina, ad esempio, giungeranno 18 espositori ed ulteriori, da Canada, Polonia, Grecia, Inghilterra e Croazia.
“La manifestazione – commenta il patron Rinaldo Cavalletto – sarà impostata sul panorama nazionale come luogo di incontro e di confronto per tutto quel vasto bacino di intensi e fruttuosi scambi commerciali non solo del Nordest, ma anche di tutto il raccordo geografico rapido ed efficace verso Milano, Trento, Bolzano e l’Austria, Udine, Trieste e la Slovenia.
Vaping Expo Padova – ha concluso il medesimo – garantirà un’offerta ampia e variegata, per intercettare il mutato gusto e la mutata domanda dei visitatori e per avvicinare anche un nuovo tipo di pubblico, che magari si affaccia per la prima volta all’universo del vaping”.
Quando, come detto, ancora qualche settimana separa dallo start dell’evento, si percepisce già aria di successo.
La grande platea che farà da cornice alla due giorni veneta sarà anche occasione per mandare un preciso messaggio al neonato Governo Meloni: uno dei talk in calendario discuterà, infatti, della necessità di superare l’attuale normativa, fissata dalla Legge di Bilancio di fine 2020, estremamente penalizzante, da un punto di vista fiscale, del settore.