Il carcere che vende e-cig ai detenuti “Con i ricavi compriamo materassi e palloni”

Meno sigarette, più sigarette elettroniche.
Ovunque.
Formula vincente quella studiata dalla Direzione del Law Enforcement Center, prigione sita nella Contea di Ector, in Texas.
Da quando, infatti, le Autorità hanno messo a disposizione dei detenuti anche le sigarette elettroniche, si è assistito ad un boom nella vendita di queste e ad un contestuale calo nei consumi di bionde.
La cosa particolare, però, anche al fine di incentivare i detenuti a consumare le e-cig piuttosto che le bionde, è che chi fa acquisto delle prime finanzia le Autorità carcerarie stesse nell’acquisto di beni di prima necessità tesi e migliorare la qualità della detenzione stessa.
Un circolo…virtuoso, per così dire.

I PROVENTI UTILIZZATI PER ACQUISTARE BENI DI PRIMA NECESSITA’

Il Capitano della prigione, James Mckinney, ha avviato il progetto pilota acquisendo dapprima 2000 pezzi, al costo di 14 dollari cadauna, per poi acquisirne ulteriori 4000 dato il “successo” della prima fornitura.
Gusto al tabacco ma anche a mentolo, pesca, pesca ghiacciata e frutti di bosco: questi gli aromi messi a disposizione della Comunità carceraria con un “successo” che è andato oltre le previsioni.
In un solo mese sono state acquistare monouso per un valore di circa 20.000 euro con un netto utile per il carcere di oltre 11.000 euro.
Somma che è stata investita nell’acquisto di materassi, vestiti, lenzuola e palloni da basket.
In tal modo, è spiegato, gli ospiti della struttura ne guadagnano in salute.
Ma anche in comfort.

E IN ITALIA?

Quello dell’uso delle sigarette in ambiente detentivo è un problema assolutamente vivo.
Le condizioni di stress insite nella forzosa permanenza e alla condizione in generale portano a tassi di fumo che, nella specifica popolazione, sono mediamente più alti rispetto a quelli medi.
Anche in Italia il dato si riscontra con la sigaretta che viene tuttavia tollerata in una sorta di compromesso, come recentemente chiarito in una risposta fornita dal Ministro Nordio ad una interrogazione presentata da parlamentari di Fratelli d’Italia.
Delle sigarette elettroniche in carcere, manco a dirlo, neppure l’ombra.