Categories: Curiosità

In caso di divieto aromi, un terzo dei fumatori tornerebbe al fumo

Un ulteriore studio a ribadire gli effetti negativi che potrebbero risiedere in una limitazione degli aromi dei liquidi per sigaretta elettronica.
Le nuove conclusioni arrivano direttamente da un approfondimento condotto negli Stati Uniti d’America.
A guidare l’approfondimento è stato il gruppo guidato da Charles Gardner, Direttore esecutivo presso INNCO – Network of Nicotine Consumer Organizations, rete costituita nel 2016 “per rappresentare i consumatori di prodotti alternativi alla nicotina a basso rischio e per promuovere la riduzione del danno da tabacco sulla scena globale”.

IL 33% TORNEREBBE AL FUMO

Ebbene, Gardner ha esaminato 2.159 statunitensi di età compresa tra i 18 ei 34 anni.
Un terzo di essi, ovvero il 33 percentuale, ha dichiarato che, qualira i gusti di e-liquid non fossero più reperibili sul mercato, potrebbe fare ritorno alla classica bionda.
Si tratta, ovviamente, di ex fumatori che erano riusciti a liberarsi dal fumo proprio grazie all’aiuto trovato nel vaping e, nello specifico, nel ruolo giocato dai liquidi aromatizzati.
Trovano conferma, pertanto, le indicazioni che in tal senso erano già giunte da una precedente pubblicazione su Jama Pediatrics relativa al caso San Francisco.
Nella città californiana, infatti, all’indomani del divieto di uso degli aromi negli e-liquid, si è potuto cogliere come gli adolescenti delle Scuole superiori avessero maggiori chances di iniziare a fumare rispetto ai coetanei di altri luoghi degli Stati Uniti dove non erano in vigore divieti sugli aromi.

Mentre prima che scattasse il divieto, i tassi di fumo a San Francisco erano simili, mediamente, a quelli di molte città del Paese.
Abigail Friedman, assistente presso il Dipartimento di Politica e Gestione della Salute presso la Yale School of Public Health, ha osservato come “tra i giovani che svapano, alcuni probabilmente preferiscono le alternative ai prodotti combustibili a causa dei sapori”.
E qui si apre un’altra riflessione.
Molto probabilmente, infatti, l’adolescente che svapa sarebbe un fumatore qualora non avesse avuto disponibilità dei nuovi prodotti.
Un argomento delicato che attende una valutazione attenta e, soprattutto, un approccio diversificato rispetto ai vari, possibili destinatari.

Redazione Skyvape

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