Green pass si, green pass no.
Vedute differenti anche all’interno del Governo tra quelli rigoristi, che invocavano la certificazione sanitaria in ogni dove, e permissivisti, invece, che ritenevano essa necessaria solo per accedere ad alimentari, Forze dell’Ordine e farmacie.
Alla fine, come noto, ha prevalso una visione più tosta con una serie di attività divenute, come da Dpcm del 21 Gennaio, off limits per quelli privi di green pass.
Poi, però, il mezzo passo indietro ancor prima dell’entrata in vigore dell’atto medesimo.
Ha questo retrogusto, quello del passo indietro, il contenuto di una risposta data da Palazzo Chigi nella sezione Faq del sito del Governo.
Ad una precisa domanda che recita “I titolari degli esercizi commerciali diversi da quelli che soddisfano le esigenze alimentari, mediche e di prima necessità ai sensi del Dpcm 24 gennaio 2022, devono assicurare i controlli del green pass all’ingresso?” si replica “No. I titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali”.
Semplificando: i proprietari dei negozi di sigarette elettroniche o i commessi, per rimanere alla nostra categoria, nel momento in cui, il 1 Febbraio, il Dpcm andrà a regime, non saranno obbligati a richiedere il green pass ai propri clienti all’atto dell’ingresso.
Vale a dirsi che non saranno tenuti a fare un controllo capillare, sempre e comunque, su tutte le persone che entreranno negli esercizi ma, se vorranno, potranno solo limitarsi, in modo campionario, a far richiesta del documento solo ad alcune di esse e solo nel momento in cui queste già si troveranno all’interno dello store.
Diciamola franca: l’obbligo sulla carta esiste ma, di fatto, siamo quasi al cospetto di un ingresso libero.
Appare chiaro come nelle dinamiche della vicenda influisca tanto il pressing esercitato dalla Federazione tabaccai con tanto di minaccia di sciopero in caso fosse persistito l’obbligo pieno.