Pagamenti pos, Unione Tabaccai Uniti chiede tavolo tecnico
“A noi della UIT ciò non desta stupore.
Infatti all’indomani dell’emanazione del non obbligo avevamo ribadito le nostre perplessità anticipando che la possibilità di scelta fornita poteva innescare concorrenza sleale nella categoria.
Di ciò ne avevamo già parlato con il Sottosegretario del Mef, Onorevole Freni, manifestando la necessità di un autorevole intervento ministeriale per arginare i costi delle commissioni a totale carico dell’esercente”.
Così una nota della Unione Tabaccai Uniti nel commentare il Direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha eliminato l’esenzione che era stata prevista a pro della categoria rispetto agli obblighi legati ai pagamenti elettronici.
In pratica, in forza del provvedimento datato 26 Giugno, i tabaccai e quanti altri fanno vendita di prodotti del Monopolio – negozi di sigarette elettroniche inclusi, quindi – dovranno necessariamente essere dotati di pos, in primo luogo, ed assecondare eventuali richieste di pagamento con moneta elettronica.
Esattamente come tutti gli altri commercianti.
“Questa nuova determinazione del Direttore Alesse ci induce a continuare nel nostro intento – proseguono dalla Sigla – con una prima immediata richiesta di istituzione di un tavolo tecnico sul quale proporre la nostra opinione che andrà a ribadire quanto già precedentemente richiesto: eliminazione dei canoni e delle percentuali di transazioni sino alla cifra del costo medio di una stecca di tabacco lavorato.
O, in subordine, concedere il 100% del credito d’imposta degli importi anticipati dal tabaccaio per la tenuta del pos indipendentemente dal canale di transazione utilizzato.
Qualcuno parlò di conquista sindacale…
Noi sollevammo il dubbio di una forzatura quale preludio di una possibile convenzione con qualche Istituto di pagamento di nuovo ingresso nelle tabaccherie?
Ovviamente non gratis!
Noi della Unione Tabaccai Uniti – la conclusione – riteniamo di continuare sulla nostra richiesta, ricordiamo tracciata in tempi non sospetti al Mef, e chiediamo sin da subito al Governo di fare proprio quanto richiesto per una vera democrazia nel mondo dei Tabacchi”.