Sigarette elettroniche e pubblicità, importante sentenza del Tribunale di Torino

“Sono state accertate una serie di violazioni e la società dovrà rimuovere le comunicazioni indicate come illecite.
Una sentenza importante, perché parliamo di diritti e di salute”.
Sono le parole di Ivano Giacomelli, Segretario nazionale di Codici, associazione di consumatori ed utenti “impegnata ad affermare, promuovere e tutelare i diritti dei cittadini, con particolare riferimento alle persone più indifese ed emarginate”.
Ebbene, l’associazione ha visto accogliere dal Tribunale di Torino una azione inibitoria promossa nei confronti di una Spa impegnata nella produzione, nell’import-export nonché nel commercio all’ingrosso ed al dettaglio di sigarette elettroniche e relativi liquidi di ricarica.
Lo rivela una nota stampa della stessa associazione nella quale si fa presente come l’iniziativa giudiziaria abbia messo nel mirino “la comunicazione commerciale adottata dall’azienda, ritenuta scorretta, come confermato dai giudici”.
Entrando nello specifico del pronunciamento dei giudici – viene ulteriormente rappresentato nella nota stampa – sono state accertate violazioni nelle comunicazioni commerciali nei servizi della società dell’informazione, in quanto il consumatore viene incentivato all’acquisto attraverso offerte promozionali, come la spedizione gratuita per ordini superiori ad una determinata cifra o effettuati in breve tempo, oppure descrizioni accattivanti dei prodotti, tra comfort e maneggevolezza”.

“Ci sono anche carte fedeltà – proseguono da Codici – con tanto di programma a premi e outlet. Sono state accertate poi delle violazioni per quanto riguarda le comunicazioni commerciali su pubblicazioni stampate.
In alcuni punti vendita, ad esempio, sono stati trovati volantini riportanti messaggi rassicuranti per quanto riguarda le conseguenze sulla salute legate all’utilizzo delle sigarette elettroniche e dei liquidi commercializzati.
Un’altra violazione accertata chiama in causa l’etichettatura, in quanto è stabilito che non devono contenere elementi o caratteristiche che promuovono o incoraggiano il consumo dando un’impressione errata quanto alle caratteristiche, agli effetti sulla salute, ai rischi o alle emissioni”
“L’augurio è che questa sentenza serva da esempio – afferma Giacomelli – Quello delle sigarette elettroniche è un settore che punta molto sull’immagine e strizza l’occhio ai giovani, attraverso anche il coinvolgimento di influencer per sfruttare i social.
Spesso, però, non vengono fornite le adeguate informazioni sulle conseguenze ed i rischi legati al fumo.

E questo è chiaramente grave oltre che pericoloso”.