Terremoto sigaretta elettronica in Quebec: verso divieto aromi
Il Nord America si conferma come poco amico delle sigarette elettroniche.
Le ultime news tutt’altro che positive per il settore e per i consumatori arrivano dal Canada e, in particolare, dal Quebec, seconda provincia per numero di abitanti dopo quella dell’Ontario.
Christian Dubé, Ministro della Salute e dei Servizi sociali, ha presentato infatti un disegno di legge la cui misura principale vive nel divieto di vendita di aromi negli e-liquid.
La norma dovrebbe trovare pieno vigore entro quest’estate e consentirebbe, quindi, solo la commercializzazione di quei liquidi per sigarette elettroniche dal sapore tabaccoso.
“Divieto di vendita e distribuzione di un prodotto del tabacco con sapore o aroma diverso dal tabacco, e-cig o qualsiasi altro dispositivo di tale natura, compresi i loro componenti e i loro accessori”: questa l’esatta intitolazione del progetto normativo destinato, inevitabilmente, a dare una robusta spallata agli equilibri di mercato del settore svapo.
Il Ministro, al fine di giustificare la propria decisione, ha affermato in un comunicato come attraverso tale norma si punti “a ridurre gli effetti dannosi e preoccupanti dello svapo nella popolazione e più in particolare tra i giovani”.
Ancora osservando come “la regolamentazione dello svapo è un’azione concreta per promuovere stili di vita sani e migliorare la salute della popolazione”.
Ovviamente, le reazioni non sono mancate a giungere
“Aspetterò la chiamata di tutti i giornalisti dopo il primo avvelenamento da prodotto adulterato acquistato sul mercato nero” osserva con amara ironia Valérie Gallant, Portavoce della Coalition of the rights of vapers of Quebec.
Ma anche l’industria del tabacco non ha mancato di intervenire.
Imperial Tobacco Canana ha tuonato “Il Quebec ignora i fatti e la scienza e adotta un approccio paternalistico che avrà un effetto negativo sulla salute pubblica” .
Sul punto, ancora, pure Daniel Marien, Direttore dell’ “Associazione dei rappresentanti dell’industria dello svapo”
“I ministri dell’Economia, Pierre Fitzgibbon e Christopher Skeete – si è domandato – hanno previsto un piano di salvataggio per preservare i posti di lavoro e un programma di compensazione per mitigare l’impatto delle chiusure”.
Allo scopo, il medesimo ha sollevato l’esempio di quanto avutosi in Nova Scotia, altra provincia del Paese che ha vietato gli aromi nel 2020.
Tempo sessanta giorni dalla entrata in vigore del ban ed il 44% dei negozi aveva già chiuso l’attività.