La nicotina è un composto organico, un alcaloide piuttosto tossico, 30–60 mg possono essere fatali per l'uomo. STARE MOLTO ATTENTI.
La nicotina è un composto organico, un alcaloide parasimpaticomimetico piuttosto tossico, 30–60 mg (0.5-1,0 mg/kg) possono essere fatali per l'uomo, che agisce come un agonista nicotinico per il recettore dell'acetilcolina, biologicamente connesso alla difesa del vegetale dagli organismi erbivori, presente nella pianta del tabacco ed in altre solanacee.
Le gradazioni di nicotina presenti nei e-liquids premiscelati (basi + aroma) o nelle basi neutre (solo basi vg/pg) sono a discrezione del produttore; sarà quindi possibile trovare liquidi sia neutri che premiscelati con gradazioni a 3/6/9/12/15/18 altre con 4/8/12/16/18/24/32 e così via.
Sebbene si trovi in tutte le parti delle piante, è particolarmente concentrata nelle foglie, di cui, nel tabacco, costituisce circa lo 0,3 - 5% del peso secco. La sua biosintesi viene effettuata nelle radici ed essa viene poi accumulata nelle foglie. Oltre alla pianta del tabacco, la nicotina è inoltre presente in quantità minori in altri membri della famiglia delle solanacee, che includono il pomodoro, la patata, la melanzana ed il peperone.
Allo stato puro è liquida e incolore, mentre, se esposta all'aria, imbrunisce; essa è in parte causa dell'odore del tabacco.
UN PO DI STORIA:
La nicotina prende il nome dalla pianta del tabacco Nicotiana tabacum che a sua volta deve il suo nome a Jean Nicot, che spedì semi di tabacco dal Portogallo a Parigi nel 1550 e ne promosse l'uso medico.
Il merito di aver isolato la nicotina può essere attribuito a diversi scienziati, che raggiunsero indipendentemente questo risultato. Il primo fu nel 1807 Gaspare Cerioli, seguito nel 1809 da Louis Nicolas Vauquelin e nel 1828 da Karl Ludwig Reimann e Wilhelm Heinrich Posselt. A questi ultimi viene normalmente attribuito il merito della scoperta e in effetti furono i primi a dimostrarne gli effetti tossici sugli animali. La formula chimica della nicotina venne definita nel 1843 da Adolf Pinner. La sua prima sintesi risale al 1904 ad opera di Amé Jules Pictet.