SS stainless steel 304 o 316
L'acciaio Inossidabile è uno dei materiali più particolari che si usano nello svapo . Può essere usato si in VW che in TCR. Perchè?
L'acciaio Inossidabile è uno dei materiali più particolari che si usano nello svapo . Può essere usato si in VW che in TCR. Perchè?
Silica, Cotone e Mesh. Tre Modi di vivere lo svapo e tre modi di rigenerare. Difficoltà diverse e rese aromatiche differenti...
Wick, Cotone e mesh sono sempre dei termini molto difficili da comprendere per chi diventa da poco dedito alle E-cig e lascia le sigarette "analogiche". Andiamo per ordine spiegando intanto la differenza dei termini, come e dove si usano.
Sappiamo che la parte fondamentale del vaporizzatore sia esso rigenerabile o a testina o usa e getta (AIO) è la resistenza (detta anche COIL), il liquido per principio di capillarità viene trasportato, dal tank o serbatoio o direttamente, alla resistenza (che verrà attivata tramite la batteria) da un materiale che ha appunto ha la facoltà di far veicolare il liquido (e-liquid).
I valori sotto elencati sono stati presi in considerazione redigendo una statistica dai social network. E' naturale che ogni vaper ha i suoi gusti o non sarà in piena linea ideologica con quando detto sotto, ma speriamo si possa capire di cosa si stia parlando.
Tali materiali che veicolano il liquido alla resistenza sono:
- La Wick/Silica (classicamente composta da "silica", un materiale fortemente resistente al calore (resiste oltre i 1300°) che non brucia anche ad alte temperature; addirittura molte volte viene pulita sotto acqua correte o sopra fonti di calore elevate.. La wick può essere di diverse tipologie "intrecciate" e di diverse dimensioni come ad esempi 0.10, 0.20, 0.30 ecc.
CARATTERISTICHE DELLA WICK
- Il Cotone (idrofilo detto anche bambagia), è un sistema che viene usato nella maggior parte dei casi da chi rigenera ma si può trovare anche in testine già pronte da montare sugli atomizzatori. Il cotone non ha resistenza al calore in quanto brucia pertanto è sconsigliato ai principianti quello da usare è solo ed esclusivamente cotone organico, biologico o come dir si voglia non trattato con sbiancanti o altre materie chimiche, una volta arrotolato bisognerà farlo passare attraverso la resistenza "sentendo" un certo attrito della resistenza stessa che permetterà la totale assimilazione del liquido.
CARATTERISTICHE DEL COTONE
-La Mesh si presenza inizialmente come un foglio traforato di materiale metallico, occorrono atomizzatori/vaporizzatori nati decisamente per questa tipologia di rigenerazione ma niente voglia che la mesh sia stata usata anche su atomizzatori "non nati" proprio per essa. La realizzazione è abbastanza laboriosa; una volta tagliata una striscia di questo tessuto metallico ( di norma la dimenzion è circa 2 cm per 4cm) bisognerà per prima Ossidarla passandoci una fiamma per qualche secondo di sopra su "TUTTA LA SUPERFICE DAVANTI E DIETRO" arrotolarla fino ad ottenere come una "cannula" metallica ed una volta finita "RI- Ossidarla" sulla fiamma (bada bene che l'ossidazione della mesh oltre ad essere necessaria e una metodologia alquanto particolare e non fatta per i principianti) su cui verrà messa la resistenza "coil" arrotolata. Tenete conto che è veramente importante nella Mesh "la Grana" o meglio lo spazio di perforazione dei buchi presenti nel foglio metallico (di solito da 200 a 500 e più i numeri sono bassi più le meglie della mesh - rete - sono larghe). Una cosa che si deve evitare è l'HOTSPOT. Questo particolare problema si presenta quando la superficie della mesh non tocca perfettamente con le spire del filo resistivo (che è consigliabile ossidare anch'esso prima della realizzazione della resistenza) molto spesso infatti le spire non si attiveranno tutte contemporaneamente ma singolarmente o non partendo dal centro fino alla parte esterna, proprio in questo caso si presenta un Hotspot.
CARATTERISTICHE DELLA MESH
ECCO COME SI PRESENTANO LE TRE DIVERSE TIPOLOGIE DI CONDUTTORI DI LIQUIDI PER SIGARETTA ELETTRONICA
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Cos'è un filo resistivo e come/cosa differisce dal filo non resistivo. Vediamo le caratteristiche e differenze tra Ka-Ni-Ti-SS.
Una volta immersi nella rigenerazione vi verrà una domanda che spontanea è dir poco. Quale filo resistivo uso? Cosa cambia da filo a Filo e come bisogna usarlo? In questa sezione spiegheremo brevemente cosa è un filo resistivo, cosa cambia da filo a filo e come e quando si usa uno rispetto ad un'altro.
Il filo resistivo serve per creare una resistenza per un deck rigenerabile. Tale filo verrà avvolto creando delle spire su un tubo di dimensione variabile che permetterà di creare la resistenza finale. Il numero delle spire, la dimensione (o diametro del tubo usato) e il tipo di filo definiscono gli ohm della resistenza e come e quando deve essere usata.
DA SAPERE: Il nichel come spiegato è un resistivo solo se usato nei device con controllo temperatura, altrimenti vale come non resistivo per sistemi come il vecchio ithaka o magoo che necessitavano di no res.
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Tipologie di Cotone, quale usare e quale no. Quale è il migliore e quale conviene? Differenze e caratteristiche per non sbagliare....
E' difficile gestire l'argomento "Cotone" in quanto ne esistono molti e di molteplici forme, tagli o caratteristiche. In questa piccola Guida su come il cotone sia entrato a far parte della vita di uno svapatore chiariremo bene i concetti sia storici che moderni del cotone che si usa nelle rigenerazioni.
INTANTO: Cos'è il cotone? Il tessuto di cotone si ricava tessendo filati di cotone ricavati dalla peluria che ricopre i semi di una pianta della specie Gossypium. Con il termine tessuto di cotone generalmente si intende indicare non solo tessuti fatti a telaio ma anche magline e jersey
Un po' di Storia: All'inizio, nell'inserimento della sigaretta elettronica nel mercato, il cotone non era neanche preso in considerazione. Strutturalmente erano le wick in silica a fare da padrone; vuoi per l'elevata resistenza al calore, vuoi per la loro robustezza le Wick in silica erano le preferite sia nelle "rigenerazioni di un tempo" sia nei "vaporizzatori AIO di un tempo" (basti pensare al Phatom primo atom all in one) .
Ad ogni modo la comunità dei vapers rigettò all'inizio l'utilizzo del cotone in quanto prove su prove facevano vedere che la silica "in secca" resisteva molto meglio che del cotone che "in secca" di bruciava istantaneamente. Il cotone però costava poco, alcuni acquistavano il cotone direttamente in farmacia o al supermercato (vivamente sconsigliato per la presenza di agenti chimici e sbiancanti) si comprava a poco prezzo ed era ottimo per la rigenerazione. Successivamente vedendo l'utilizzo molteplice del Cotone nacquero i cotoni per lo svapo (per lo più cotoni giapponesi): organici, puliti, semplici da usare, pre-tagliati e privi di qualsiasi agente chimico. Il mercato li adotto subito e cominciò la superproduzione.
Il Cotone e i suoi utilizzi: Il Cotone viene sbiancato per una questione prettamente estetica, e la nostra preoccupazione principale deve essere proprio "Con che agente chimico viene sbiancato?" Un Cotone utilizzato per le medicazioni, fatto per restare a contatto con la pelle o usato in ambito medico non è detto che sia utilizzabile per lo svapo. Stessa cosa vale per cotoni o similari utilizzati da dentisti e odontoiatri. Talvolta basta leggere la confezione. In assenza di precise indicazioni, ognuno si assume le proprie responsabilità.
DA EVITARE (parliamo di cotoni non prettamente usati per lo svapo):
Tutti i cotoni lavati con Cloro sono assolutamente da evitare. Il Cloro è cancerogeno anche se il cotone viene successivamente lavato. Possiamo "leggermente" fidarci della dicitura presente in alcuni casi "non trattato con candeggiante ottico". Attenzione agli agenti Chimici presenti sulle etichette state "MOLTO MOLTO ATTENTI" (assolutamente da evitare tutti i cotoni chimici, Cottonfiock, assorbenti, cotone troppo bianco).
UTILIZZABILI MA CON ATTENZIONE (parliamo di cotoni non prettamente usati per lo svapo):
I cotoni lavati e sbiancati con acqua ossigenata potrebbero andare bene. Cotoni di tipo naturale, solitamente utilizzati nel campo della cosmetica, sono prodotti considerati di nicchia, ma sono sicuri e performanti. Nonostante una lavorazione utile a trasformarli in pad struccanti, si presentano leggermente grezzi. Mai del tutto bianchi, più tendenti all'avorio come colore, presentano delle macchioline che unitamente al colore ispirano fiducia su un lavaggio non chimico.
IN PRATICA PIU' GREZZO E' MIGLIORE PER LO SVAPO DOVREBBE ESSERE
Altri cotoni largamente diffusi in Europa spesso vengono venduti sotto il nome di Bocoton. In questo caso, principalmente, si parla di batuffoli, ma anche pad, di cotone bianchissimo e dall'aspetto "crespo". E' un cotone "non trattato con candeggiante ottico", ma come detto bianchissimo. Se acquistato in shop per lo svapo, l'etichetta riporta: Bocoton 100% - Bawelna bio - made in France. Bawelna è la traduzione di "cotone" in polacco.
In realtà lo stesso prodotto in vendita in shop per la cosmesi riporta: Cotone non trattato con OGM, coltivato senza l'utilizzo di pesticidi chimci di sintesi. Cotone sbiancato con acqua ossigenata per maggiore pulizia e delicatezza. Imballagio biodegradabile a base di amido di mais geneticamente non-modificato.
Questo prodotto e' stato fabbricato con fibre naturali al 100%, la presenza di qualche vegetale puo' essere possible. Anche in questo caso possiamo dirci sicuri di quello che abbiamo tra le mani.
OK, VEDIAMO ALLORA I DIVERSI TIPI DI COTONE "PROPRI PER LO SVAPO", LE MARCHE E I TIPI, GLI UTILIZZI E LE SENSAZIONI.
Per assurdo partiamo con il dire: ogni cotone che userete e' possibile che dia un sapore diverso al liquido, pertanto se volete provare il cotone prima (senza bruciarlo) mettetelo in bocca e assaggiatelo; nel 90% dei casi e' il sapore che vi trovate in bocca quello che avrete durante lo svapo.
Il cotone per lo svapo lo troviamo in commercio in Pad, al metro, a corda, in grammi e in altrettante maniere e tipi, quindi è possibile trovarlo della stessa marca in maniere e tipologie differenti anche essendo lo stesso identico cotone.
Non è importante essenzialmente la marca o la tipologia, se ancora da tagliare o tagliato, original o gold edition, se più o meno pulito, in pad o in bustina, densità 1 o 2. L'importante è prendere in considerazione determinati parametri che servono per capire bene quale cotone usare nelle coil.
PREMESSA: TALI REGOLE POSSONO ESSERE IGNORATE, MA SONO DETTATE DA LETTURE E STRUTTURE PRESENTI NEI SOCIAL DA PARTE DI VAPER ESPERTI. PERTANTO IN CASO DI SBAGLIO LA MODIFICA PUO' TRANQUILLAMENTE ESSERE RICHIESTA ALLO STAFF.
1 regola LA DENSITA':
Maggiore e' la densità del cotone, maggiore sarà il suo attrito nell'assorbimento. I Cotoni con densità alta ( e per densità si intende proprio la concentrazione della fibra di cotone e la sua maggiore presenza in un centimetro quadrato) sono utilizzati maggiormente negli atom per dripping. La maggiore densità serve per contenere il liquido che viene gettato sopra quindi non dovranno fare da filtro ma solo da contenitore del liquido per drippare.
Densità media o minima è richiesta invece quando il cotone deve fare da muro al liquido. Questo è maggiormente richiesto negli RTA o RDTA rigenerabili (esempio il griffin) dove il cotone fa da blocco al liquido per per "fisica" potrebbe salire fino ad allagare tutto (compresi noi). Negli RTA/RDTA il Cotone è importantissimo perchè un cotone troppo denso potrebbe portare a secche continue e non farebbe salire il liquido perchè non potrebbe assorbirlo bene,un cotone poco denso potrebbe invece far salire troppo il liquido e bagnare tutto. Fermo restando che ognuno ha delle preferenze e quelle restano proprio perchè ogni cotone esseno un mondo a se può piacere rispetto ad un'altro.
2 regola LA PROVENIENZA':
La provenienza di un prodotto è sempre importante ma nel cotone questo non è proprio il parametro da usare per sceglierlo. La provenienza può essere molteplice da diversi posti del mondo ma questo non comporta che il cotone è migliore o peggiore, comporta solo la preferenza personale. C'è chi preferisce i cotoni americano, chi i giapponesi, chi addirittura i polacchi o gli olandesi.
3 regola IL SAPORE:
Il sapore del cotone modifica anche il sapore del liquido che svapiamo. Questa è una verità di fatto. Molti vapers assaggiano il cotone prima di inserirlo nell'atom e tra le resistenze, alcuni addirittura lo annusano. Non esiste un cotone migliore dell'altro o peggiore e tutto in funzione ai gusti.
4 regola LA TIPOLOGIA:
Esistono anche altri tipologie di cotone che vengono create dai produttori ma li prenderemo piano piano in considerazione.
Ecco alcune delle marche e dei Tipi di Cotone trattati sopra e utilizzati per i diversi atoma rigenerabili.
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Molto spesso e volentieri sia che un vaper sia maestro nella rigenerazione sia che egli sia un novizio si potrebbero avere problemi nel rigenerare.
Coil e microcoil, rigenerare senza sbagliare... cosa sono e le loro differenze sia single che dual coil. Le resistenze rigenerate e altro...
Con il termine Coil si intende la resistenza (termine letterale "bobina"). E' stranamente complesso l'argomento resistenze perchè non è solo farla bene e inizializzarla la cosa difficile, ma sapere anche quale sia la coil giusta per il nostro Atomizzatore / vaporizzatore. E' normale che alcuni Atom sia predisposti per una o l'altra ma è bene capire la differenza che passa tra i termini che nello svapo creano tanto discussione.
Partiamo con il dire che la resistenza può essere creata (o già acquistata) in diversi fili resistivi, khantal, Nichel, Titanio e Stainless steel; è importantissimo capire che come detto nelle altre sezioni "le resistenze che non siano in Khantal devono essere usate in TC / TCR ma è importante anche dire che non devono essere usati fili particolarmente complessi quando si usa il TCR (Es. Ni200 twistato in TCR non si usa) perchè potrebbero alterare i valori della coil e alterare i valori stessi del TCR."
Detto questo è normale che possiamo trovare o creare:
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Il Dry Burn è una tecnica con la quale si effettua una pulizia radicale della resistenza e quindi della wick attorno a cui essa è avvolta.
Il Dry Burn,è una tecnica con la quale si effettua una pulizia radicale della resistenza e quindi della wick attorno a cui essa è avvolta. Che i vostri atomizzatori siano dei più svariati il dry burn pulisce a fondo la resistenza togliendo le incrostazioni che si depositano su di essa a causa dei liquidi che si usano. E' essenzialmente una pulizia che avviene portando la resistenza senza nessun cotone, wick o mesh a temperature di poco più alte del normale utilizzo con stacchi di 10/15 secondi.
C'è chi dice no al dry burn perchè la teoria si basa sul surriscaldamento della resistenza di qualsiasi materiale essa sia fatta; la resistenza suriscaldandosi perde le sue proprietà o viene alterato il metallo di cui è composta e questo comporta la sua alterazione sia nell'abito chimico che fisico.E' anche vero dire che il Dry burn se proprio lo si vuole effettuare è meglio farlo su resistenze che non hanno Wick, cotone o mesh perchè "per esempio" il surriscaldamento della resistenza avvolta su una wick potrebbe portare allo sfaldamento della wick stessa o alla bruciatura del cotone o all'alterazione della mesh (non si fa sui cartom). In passato studi sul dry burn avevano messo in discussione proprio questo fenomeno e di conseguenza hanno portato alla eliminazione di questa pratica ma essendoci sempre un "ma" vediamo cosa provoca il dry burn e traete le vostre conclusioni.
Un volta: all'inzio dell'esperienza delle E-cig esistevano o meglio erano nati gli atomizzatori così chiamati "Phantom"; erano degli atom AIO tutti in uno e d erano composti da una wick in silica (che resiste ad alte temperature) con una resistenza. la wick pescava il liquido direttamente dal tank, la resistenza collegata con la batteria si surriscaldava e la combustione "se cosi si può dire" del liquido creava il vapore. Inteso in questo ambito non era possibile parlare di atomizzatore rigenerabile in quanto solo smontando fisicamente "sfrozando" il phantom si poteva accedere ai componenti e così o cambiarli o pulirli. Inizialmente la pratica del dryburn per questo tipo di atom era quella di sganciare ogni componente e pulirlo con acqua proprio per pulire : le wick dai residui i liquido e il tank (in plastica). E la resistenza? come si puliva? Ecco che entrava in gioco il drybun. a secco (senza liquido con le wick pulite) si attivava la resistenza facendola "accendere" - come in figura - per pulirla, ma tale pratica venne subito obiettata perchè la resistenza si alterava, la wick in silica anche e tutto faceva più male che bene.
Oggi: Premessa:
Le Leghe, chimicamente, sono composti ottenuti aggregando metalli di diverso tipo, per ottenrere un prodotto risultante con caratteristiche specifiche:
Tali leghe sono normalmente composti stabili che non si scompongono e non tendono a perdere particelle nel'uso, sempre che l'utente che le usi, le mantenga nei normali range di utilizzo, ma se portate ad alte temperature repentinamente sopratutto se quest'ultime sono troppo elevate esse tendono a disgregarsi e / o / a dis-amalgamarsi, sopratutto se portate a temperature prossime al punto di fusione di uno dei componenti (Ad esempio il kanthal e una lega di ferro, alluminio e cromo e l'alluminio ha un punto di fusione di 660.3° C)
Se allora premettiamo questo dovremmo pensare che le temperature generate dalle coil durante il funzionamento nello svapo sono nettamente inferiori a questo livello (350/400° C) e che con il cotone che assorbendo il liquido crea la vaporizzazione sottrae notevolmente gradi la coil non potrebbe mai arrivare a quella temperatura per la fusione. Pertanto e ci si mantiene nel range di utilizzo problemi non ne dovremmo avere; difatti nel normale dryburn del Kanthal (per gli altri materiali è strettamente sconsigliato) le temperature saranno di poco sopra la norma a maggior ragione si gli stacchi di volt (massimo 5/5.5 V) sono ad intermittenza facendo raffreddare la coil.
E' normale che il diametro (gauge) della lega o del filo da prendere in considerazione è di vitale importanza: Un cavo usato per una resistenza da tiro da guancia avrà più stress se sottoposto ad alte temperature rispetto a quello usato per un tiro a polmone. Pertanto è da dire che mentre il khantal è delicato e deteriorabile rispetto ad un Nichrome e l'acciao SS è usato nelle pentole quindi potrà resistere a temperature più alte; non si deve effettuare il drybrun su materiali da TCR per nessun motivo in quanto.....
Il dry burn con alcuni materiali da TC è sconsigliato in quanto le elevate temperature possono alterare i metalli e produrre il rilascio di sostanze malsane, tipicamente ossidi. Titanio ed inox devono la loro inattaccabilità ad un sottile strato di ossido superficiale che previene l'aggressione da parte di agenti chimici ed ossigeno. Alle temperature ordinarie lo strato di ossido è sottilissimo e compatto ma superata una certa temperatura critica la produzione di ossido cresce esponenzialmente, lo strato si ingrossa e diventa fragile potendosi così staccare dal metallo e finire nei polmoni.
Il Titanio: sotto i 600 °C circa non succede nulla di speciale e pertanto facendo un dry burn sotto tale temperatura non si compromette la coil. Ma come facciamo a sapere se stiamo sotto? Pressapoco stiamo sotto quando il metallo diventa appena incandescente, arancione scuro. Quando diventa chiaro è troppo tardi. Ma se volessimo essere più precisi? Bhè la precisione non si può mai avere e quindi sarebbe conveniente astenersi dal fare il dry burn su questi materiali anche se a temperatura controllata.
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