All’inizio di quest’anno vi avevamo riportato in un nostro articolo dedicato come anche se presenti le dovute restrizioni sul tabagismo e sulle sigarette elettroniche il settore esplode in Corea del Sud. Il mercato del vaping si attestava al 9,6%.

Quest’oggi invece sono stati rilasciati i primi dati inerenti all’andamento del settore, potremmo definirlo parallelo, di quello della sigaretta elettronica, ovvero i riscaldatori di tabacco i quali costituiscono comunque un’alternativa (ancora non è molto chiaro se più salutare) alla sigaretta tradizionale.

Il prodotto è stato introdotto sul mercato della Corea del Sud solo due anni fa, eppure secondo i dati rilasciati dal Ministero dell'economia e delle finanze lo scorso dicembre, 35 milioni confezioni di "sigarette" (parliamo ovviamente delle ricariche per i riscaldatori) sono state vendute nel mese di novembre, il che equivale a un 11,3%, rispetto al 7,3% dell'anno precedente.

Stando ad ulteriori dati pubblicati nello stesso documento, possiamo vedere un incremento annuale degli introiti derivanti dal settore dei riscaldatori di tabacco, segnale che effettivamente il settore che racchiude le alternative alla sigaretta tradizionale si sta muovendo e sta conquistando sempre più cittadini coreani nonostante, come anticipato, le severe norme e divieti presenti nel paese.

Questo sicuramente non è una segnale che si può ignorare con tanta leggerezza visto che sottolinea come i cittadini, non solo coreani ma di tutto il mondo, vogliano cercare un’alternativa alla dipendenza dal tabacco, un segnale che dovrebbe venire colto non solo dagli esponenti medici ma anche da tutti i politici a livello mondiale.

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