“I nostri risultati suggeriscono che una proposta di imposta nazionale sulle e-cig di 1,65 dollari per millilitro di liquido da svapo aumenterebbe la percentuale di adulti che fumano sigarette di circa 1 punto percentuale. Questo si andrebbe a tradurre in 2,5 milioni di fumatori giornalieri adulti in più”.
L'sos viene dalle conclusioni dello studio “Abstract”, lavoro pubblicato sul Journal of Risk and Uncertainty.
Secondo quanto fanno presente gli esperti, nel dettaglio, la normativa fiscale che è al vaglio dei legislatori statunitensi, che ha ad oggetto un aumento delle tasse in capo allo svapo, finirebbe per causare, con aritmetica certezza, un aumento nel numero di fumatori.
"Aumentare le accise sui liquidi per sigarette elettroniche non potrà far altro che far tornare indietro molti svapatori verso il fumo", sottolineano gli esperti di "Abstract".
Come anticipato, presso le aule del Senato degli Stati Uniti d'America staziona un disegno di legge che ha ad oggetto, appunto, un notevole aumento delle tasse da applicarsi alla nicotina presente negli e-liquid per sigarette elettroniche e nei sacchetti di nicotina.
L’iter normativo è abbastanza avanzato con il percorso che, ora come ora, staziona in Senato.
A sostenerlo il voto dei Democratici, forza di maggioranza governativa, con la concreta possibilità, quindi, che il progetto possa divenire effettivamente legge.
Se questo si verificasse, si avrebbe un contraccolpo tremendo sui costi con la sigaretta elettronica che finirebbe per divenire non più “appetibile”.
L’aspetto più problematico è quello che risiede nella disparità di trattamento: a tasse più care sugli e-liquid non corrispondono uguali rincari sul tabacco.
Di conseguenza, abbandonare le “bionde”, quindi, oltre a rappresentare un sacrificio per il fumatore – considerando come quella del fumo sia una vera e propria dipendenza – rischia di trasformarsi anche in qualcosa di estremamente non conveniente per le tasche. Ancora una volta un chiaro esempio di come scelte politiche non avvedute possano determinare contraccolpi sulla salute pubblica