Non vi è alcuna relazione tra uso esclusivo di sigarette elettroniche (o di tabacco riscaldato) e aumento del rischio di patologie di tipo cardiaco.
In tal senso le conclusioni di nuovo approfondimento condotto sulla base dei dati del "Path" - Population Assessment of Tobacco & Health.
L'attenzione degli analisti, in particolare, si è concentrata sulla ricerca di eventi quali ictus ed infarto del miocardio, nella popolazione campionata, in soggetti di età superiore a quarant'anni facenti uso o di sigarette o di Ends (ovvero i sistemi elettronici di somministrazione di nicotina) o che non avevano mai fumato o svapato.
Ebbene, ad esito dell'attività condotta si è potuto accertare come l'uso delle "bionde" aumentasse le possibilità di andare incontro ad un accidenti di tipo cardiaco; Al contrario, invece, l'uso delle e-cig (o del tabacco riscaldato) non si presentava essere associato ad un incremento di fenomeni di morbilità.
"Rispetto al non uso, l'uso esclusivo di sigarette è stato associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari auto-riferite diagnosticate per un periodo di cinque anni - hanno per la precisione osservato gli autori dello studio - mentre l'uso di Ends non è stato associato ad un aumento statisticamente significativo degli eventi".
Le conclusioni hanno bissato quelle cui era già approdato un precedente studio pubblicato sulla rivista scientifica "Nicotine and Tobacco Research".
Quanto agli esiti dell'ultimo lavoro, il medesimo è stato condotto a più mani dalla prestigiosa Università statunitense "Ucla" nonchè dall'UC San Francisco, della Boston University e dall'Università del Texas ed ha potuto appurare, inoltre, come "nonostante i livelli più elevati di nicotina, i consumatori esclusivi di tabacco senza fumo avevano concentrazioni significativamente inferiori di biomarcatori di infiammazione e stress ossidativo rispetto ai fumatori di sigarette".
Con i livelli di questi biomarcatori, tra i consumatori di Ends, che erano simili a quelli di chi non aveva mai fumato.
Significativo anche il fatto che la maggiore dose di nicotina non influenzasse in alcun modo il rischio.
