Vietare gli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche.
La proposta dell’Organizzazione mondiale della Sanità, recentemente fatta detonare, non incontra certo il consenso della World Vapers’Alliance.
“Questa mossa dell’Oms, che segna un’escalation nella sua campagna contro i prodotti da svapare, non poteva che essere accolta con una forte reazione da parte dei sostenitori della riduzione del danno e della salute pubblica”, sottolineano dal sodalizio internazionale.
Con il numero uno Michael Landl che, in particolare, ha osservato
“L'ultima posizione dell'Oms sugli aromi da svapo non è solo fuorviante, ma è pericolosamente fuori contatto con la realtà scientifica.
Spingendo per un divieto generale, infatti, si vuole ignorare palesemente una vasta gamma di prove scientifiche che sottolineano i vantaggi dello svapo rispetto alle alternative.
È stato dimostrato che le sigarette elettroniche aromatizzate aumentano le possibilità di successo di smettere di fumare del 230% rispetto alle alternative non aromatizzate.
È spaventoso vedere uno strumento così fondamentale per la salute pubblica essere respinto da un’organizzazione che dovrebbe essere in prima linea nella riduzione del danno”.
Aggiungendosi anche come lo svapo sia nella misura del 95% meno dannoso del fumo e più efficace nel favorire la cessazione dal fumo rispetto ai metodi tradizionali come gomme da masticare e cerotti.
Un divieto che, secondo gli esperti della Wva, “porterà anche a inutili perdite di vite umane”.
“La proposta dell'Oms – prosegue Landl - è una palese negligenza del suo dovere di proteggere la salute pubblica.
È un disservizio per milioni di fumatori e vapers che sono riusciti a smettere di fumare con le sigarette elettroniche aromatizzate.
Questo divieto è una mossa regressiva che inevitabilmente riporterà le persone a fumare, causando ulteriori danni e perdite di vite umane.
È tempo che l’Oms inizi a basare le sue decisioni sulla scienza e sulle prove del mondo reale piuttosto che perpetuare paure infondate e panico morale”.
In appendice è venuta l’esortazione “ai responsabili politici sanitari globali a respingere la raccomandazione dell’Oms e ad adottare un approccio più equilibrato e che rispetti i diritti e le scelte dei fumatori adulti, affrontando al tempo stesso in modo efficace il problema dello svapo giovanile ma senza ricorrere a misure che annullerebbero i progressi ottenuti nella cessazione del fumo”.
