Una lettera inviata al Ministero della Salute spagnolo per esporre la posizione del Centro in merito alla legge anti-fumo in itinere.
E’ questa l’iniziativa intrapresa dal Coehar, importante riferimento della ricerca sulla riduzione del danno guidato e fondato dal professore Riccardo Polosa.
In Spagna, come noto, il Governo nazionale mira a rivedere la attuale normativa sul tabacco andandosi a prevedere, tra le altre, la possibilità di vendere i prodotti dello svapo esclusivamente presso i tabacchi con i vape shop che, di conseguenza, sarebbero destinati a chiudere venendo, di fatto, svuotati della loro ragione di esistere.

Il Coehar, pertanto, ha voluto tramite un messaggio ufficiale trasmettere al Governo di Madrid cercando di esortare ad un diverso approccio della materia anti-fumo che si apra alle nuove soluzioni del minor danno da fumo.
Il Coehar apprezza l’intento del Governo di rafforzare le politiche anti-fumo – viene spiegato nel testo della missiva - ma ritiene che sia necessario integrare approcci tradizionali di prevenzione e cessazione con nuove strategie di riduzione del danno per i fumatori che non riescono a smettere”.
I prodotti senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato – è ulteriormente specificato - sono significativamente meno dannosi rispetto alle sigarette convenzionali e possono aiutare i fumatori a ridurre i rischi associati al fumo e le conseguenze legate alle malattie fumo-correlate”.

Tre, fondamentalmente, le proposte-suggerimenti che si pongono all’attenzione dei legislatori spagnoli e che vanno dalla promozione di spazi senza fumo a diverse soluzioni su pubblicità, promozione e sponsorizzazione fino ad arrivare al tema, prima richiamato, della vendita al pubblico di prodotti del vaping.
Comprendiamo l’intento di proteggere la salute pubblica equiparando lo svapo al consumo di tabacco nei luoghi pubblici – viene fatto presente dal Coehar - ma è importante riconoscere le sostanziali differenze nei profili di danno tra il tabacco combustibile e i prodotti di svapo.
Equiparare questi prodotti potrebbe scoraggiare i fumatori dal passare a alternative più sicure, minando così gli sforzi di riduzione del danno.
Sosteniamo regolamenti che considerino i rischi ridotti associati allo svapo e ne supportino il ruolo nella riduzione del danno“.
Quanto al discorso pubblicitario si fa presente “Riconosciamo la necessità di regolamentazioni sulla pubblicità, promozione e sponsorizzazione per prevenire l’adozione da parte dei giovani. La crescente popolarità dello svapo tra i giovani non fumatori è una preoccupazione legittima ma le normative non dovrebbero essere così restrittive da limitare l’accesso dei fumatori adulti a informazioni accurate su alternative meno dannose.
I social media e le recensioni dei prodotti sono fonti preziose di informazioni per i fumatori che stanno pensando di passare allo svapo.
Regolamentazioni equilibrate possono garantire che, pur proteggendo i giovani, i fumatori adulti siano comunque in grado di prendere decisioni informate basate su informazioni affidabili”-
Conclusione sul discorso della vendita al pubblico
La restrizione della vendita di sigarette elettroniche ai negozi statali di tabacco potrebbe limitare significativamente l’accesso a questi prodotti di riduzione del danno per i fumatori adulti.
Una tale restrizione potrebbe involontariamente spingere i fumatori a ritornare ai tradizionali prodotti del tabacco più dannosi.
Raccomandiamo di consentire la vendita di sigarette elettroniche nei negozi specializzati in vaping, dove il personale è competente e può fornire indicazioni sul loro corretto utilizzo.
Inoltre, le vendite online – la conclusione del Coehar - dovrebbero essere consentite con rigorose misure di verifica dell’età per garantire che solo gli adulti possano acquistare questi prodotti”.