Picchiare i bambini, non nutrirli adeguatamente o svapare al loro cospetto.
Per le leggi della Thailandia, udite udite, tutte queste condotte configurano un medesimo reato: quello della violenza domestica.
Che quello asiatico non fosse esattamente uno Stato amico dello svapo era cosa abbastanza risaputa.
Del resto, basta consultare il sito viaggiareinformati.it – sito web che fa un po' da bibbia per i viaggiatori rispetto a usi, leggi e abitudini di un determinato Paese – per apprendere come da quelle parti anche il semplice possesso di una sigaretta elettronica possa far rischiare pene che arrivano fino all’arresto.
Ora, quindi, la ciliegina sulla torta che non fa altro che confermare come da quelle parti la e-cig sia vista come una sorta di oggetto diabolico.
Ebbene, secondo le Autorità locali – in una lettura interpretativa della norma molto “large” – svapare in casa propria in presenza di bambini (non vengono dati riferimenti esatti rispetto alla fascia anagrafica considerata) potrebbe, come prima anticipato, essere considerata una fattispecie di violenza domestica.
Tal quale al maltrattamento, alla scarsa cura dei propri figli.
Ovviamente, qualcosa che lascia molto interdetto.
Ed ancor di più lasciano interdetti le motivazioni che le Autorità hanno recato per arrivare a determinate conclusioni “Tra i gravi rischi per la salute associati allo svapo - evidenziano - la dipendenza dalla nicotina e potenziali gravi malattie polmonari come Evali”.
Ebbene si, Evali.
Già questo è molto indicativo della confusione totale che alberga nei decisori.
Evali, come i più ricordano, è una patologia da infiammazione polmonare che ha interessato centinaia di persone negli Usa, nel 2019, determinando ospedalizzazioni e decessi, che fu causata dall’uso di liquidi per sigarette elettroniche di contrabbando e non già da quelli del mercato ufficiale.
Fare riferimento, quindi, ad Evali per giustificare misure normative è qualcosa che non coglie assolutamente il problema.
Ma in Thailandia, tutto questo conta poco.
Tant’è che nessuna violenza domestica si configura, infatti, se si fuma in casa al cospetto di bambini.