L’Austria strizza l’occhio alle raccomandazioni della Commissione europea in termini di restrizioni sullo svapo.
Vienna, infatti, parrebbe essere alquanto aperta alla possibilità di accogliere l’indicazione venuta da Bruxelles rispetto alla introduzione di aree no svapo anche all’aperto.
In buona sostanza facendo di tutt’erba un fascio tra sigarette classiche e elettroniche.
Una situazione che preoccupa – e non poco - gli attivisti della World Vapers’ Alliance.
“La Commissione – spiega il Presidente Michael Landl - sta commettendo un grave errore confondendo lo svapo con il fumo.
Ciò manda un segnale pericoloso a migliaia di fumatori in Austria che utilizzano lo svapo come un modo efficace per smettere di fumare.
Praticamente – precisa il numero uno dell’associazione - non esiste vapore passivo e, lo ripetiamo, lo svapo è meno dannoso del 95% rispetto al fumo.
Ecco perché la sigaretta elettronica non dovrebbe essere equiparata alle sigarette tradizionali.
La raccomandazione della Commissione europea ignora le prove scientifiche che dimostrano chiaramente che il vapore passivo non presenta quasi alcun rischio per la salute rispetto al fumo passivo.
Se l’Austria seguirà questa raccomandazione e vieterà lo svapo nelle aree che già ora sono smoking free, c’è il rischio che meno fumatori passeranno ad alternative meno dannose.
L’UE si aggrappa ostinatamente alle sue fallimentari strategie di divieto, nonostante il loro clamoroso fallimento. In questo modo, il tasso di fumo in Europa scenderà al di sotto del 5% solo nel 2100, ben 60 anni dopo rispetto all’obiettivo attuale.
L’Austria deve opporsi a questa follia di divieto”.
Dalla World Vapers' Alliance è giunto pertanto invito al futuro Governo a “non seguire ciecamente le raccomandazioni della Commissione europea”.
Commissione europea che, invece, concludono dalla World Vapers’ Alliance, dovrebbe “sostenere politiche basate sulla scienza e sui principi della riduzione del danno che promuovano l’accesso ad alternative meno dannose quali quelle rappresentate dalla sigaretta elettronica”.