Ha avuto inizio una importantissima assemblea che coinvolge i maggiori esponenti internazionali facenti parti dell’OMS. Stiamo ovviamente parlando della 72° Assemblea Mondiale della Sanità.
Ha avuto inizio una importantissima assemblea che coinvolge i maggiori esponenti internazionali facenti parti dell’OMS. Stiamo ovviamente parlando della 72° Assemblea Mondiale della Sanità, all’interno della quale come era prevedibile è stata messa sotto la luce dei riflettori anche la sigaretta elettronica.
Ancora una volta però, invece di elogiare un prodotto che sta facendo smettere di fumare milioni di persone in tutto il mondo, la sigaretta elettronica è stata nuovamente paragonata alla sigaretta tradizionale da alcuni esponenti presenti all’assemblea. Nello specifico, il Segretario brasiliano “Vera da Costa” ha sottolineato come i prodotti come i riscaldatori di tabacco sono rischiosi e soprattutto dannosi come le classiche sigarette analogiche presenti sul mercato (seppur nell’ottobre 2018 al vertice tenutosi proprio a Ginevra questa idea era stata fermamente respinta).
Nel testo letto dall’esponente brasiliano si evince come, attraverso complicate formule e dati (discutibili) rilevati in questi anni, la lotta al fumo non deve essere circoscritta alle sigarette ma anche a chi fa un abuso dei prodotti a rischio ridotto e quindi al settore della sigaretta elettronica e i riscaldatori di tabacco. Insomma, un discorso praticamente generalizzato per dichiarare una vera e propria “guerra totale” al fumo e anche al “vapore”.
Insomma, non possiamo dire di essere di fronte a delle nuove speculazioni ed accuse, dopotutto è già da diverso tempo che molti esponenti politici e Stati stanno denigrando tutti i prodotti a rischio ridotto, quello che ci fa riflettere (e un po’ deprimere) è il fatto che tali accuse vengano portate ad un evento così importante come quello della Assemblea Mondiale della Salute.
Dopotutto non serve andare molto lontano dall’Europa per vedere i benefici che i prodotti a rischio ridotto, come le sigarette elettroniche, stanno portando alla popolazione, basti vedere la Svezia, paese dove più della metà dei fumatori ha smesso di utilizzare le sigarette proprio grazie allo Snus. L’Inghilterra, probabilmente uno dei paesi più all’avanguardia in questo settore e anche la remota (per modo di dire) Islanda ha visto diminuire il tasso di fumatori grazie ai prodotti a rischio ridotto.
Insomma, piuttosto che pensare troppo a come denigrare o limitare ulteriormente il settore della sigaretta elettronica, a livello mondiale, forse sarebbe meglio pensare a stilare delle norme che regolarizzino un settore che attualmente sembra essere ancora troppo “alla pari” di quello della sigaretta tradizionale.
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