Ecig Intelligence stila un rapporto sulla posizione dei candidati alle elezioni europee 2019. La situazione risulta in gran parte favorevole.

Come sappiamo ormai le prossime elezioni Europee sono alle porte e quindi le campagne elettorali dei candidati stanno entrando nel periodo più infuocato per cercare di guadagnarsi il maggior numero di voti possibile. Molti gli slogan e le promesse, ma quali sono i reali interessi dei candidati sul settore della sigaretta elettronica? Grazie a “Ecig Intelligence” di seguito vi proporremo le varie “scuole di pensiero” dei politici.

Partiamo subito con il sottolineare che l’ente il quale si è fatto carico di riportare la notizia è uno dei più importanti informatori globali di analisi di mercato e normative indipendenti dettagliate, ciò significa che i dati sono stati raccolti da persone competenti e con un certo tipo di esperienza. Come anticipato quindi, in occasione delle nuove elezioni politiche Europee l’agenzia si è impegnata a esaminare la posizione dei vari esponenti in ambito sigaretta elettronica pur non essendo essa materia di campagna elettorale (non dimentichiamo però che nel 2021 verrà nuovamente analizzato il futuro della TPD).

I partiti presi in considerazione sono i tre maggiori, ovvero il partito di sinistra, di centro destra e quello del centro. La posizione presa nei confronti della sigaretta elettronica dal centro-destra sembra essere particolarmente favorevole, infatti, più che di un divieto o di una tassazione si parla di un regime fiscale, e di una legislatura, costruito specificatamente per il settore in modo da distinguerlo da quello della sigaretta tradizionale.

La sinistra sembra invece prendere una posizione più decisa e si oppone al divieto proposto sull’utilizzo delle sigarette elettroniche, ma ritiene comunque che il loro impatto sulla salute pubblica richieda un follow-up. I socialisti hanno affermato che la tassazione si è rivelata uno strumento efficace per ridurre l'uso del tabacco e potrebbe essere applicata allo stesso modo anche sul settore delle sigarette elettroniche.

Insomma, sembra che ancora un pensiero di un futuro all’interno del quale la sigaretta elettronica risulti essere un vero e proprio strumento per la lotta al tabagismo non voglia proprio manifestarsi. Dall’altra parte però dobbiamo sottolineare come le posizioni sembrano tutte essere abbastanza favorevoli anche se ogni partito analizzato ha espresso la necessità di una politica specifica e conseguente tassa (sperando non sia un passo indietro) sul settore della sigaretta elettronica. Il vero punto di svolta però, come anticipato, potrebbe essere il 2021 quando appunto la TPD verrà nuovamente messa sotto la luce dei riflettori.

Segui il disclaimer dei contenuti presenti sul blog.