Tra pochi giorni ci sarà la riunione dell'Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO) che è un'organismo intergovernativo indipendente la cui missione è migliorare l'efficenza delle amministrazioni doganali.
Alla prossima riunione del WCO sarà considerata una proposta australiana per cambiare categoria al vaping. Allo stato attuale, i prodotti vaping sono soggetti al codice 38 della dogana, cioè sono considerati come vari prodotti delle industrie chimiche ma gli australiani vogliono passarli nel capitolo 24, specifico per i prodotti del tabacco.
Quindi, per i doganieri del mondo, non ci sarebbe differenza, i prodotti del settore del vaping sarebbero trattati come tabacco in relazione a tutte le conseguenze che ne derivano. Per esempio se i liquidi rientrano nel capitolo 24 - quindi classificati come prodotti del tabacco - ciò avrebbe un impatto molto significativo sui trattati di libero scambio attualmente in essere ma anche su quelli futuri, pertanto i liquidi non potrebbero più beneficiare della riduzione dei dazi doganali e dei sistemi di tutela degli investitori. Ancor peggio, negli Stati del Golfo (GCC), tutti i prodotti classificati nel capitolo 24 sono automaticamente soggetti al pagamento delle accise. Ed essendo ogni stato relazionato ad una sua politica doganale questa scelta potrebbe creare il caos totale.
Basti pensare che anche le compagnie di tabacco cercano di contrastare questa iniziativa, il tutto dettato dalle forti ed ingenti somme investite nel settore degli strumenti - come il vaping - a rischio ridotto. Le compagnie stesse vorrebbero creare dei sottogruppi, uno nella categoria 24 per i riscaldatori di tabacco e uno nella categoria 38 per i liquidi con presenza o meno di nicotina. La stessa segreteria dell'Organizzazione mondiale della sanità ( OMS ), notoriamente contro il vaping, ha rilasciato una dichiarazione a favore di questa misura - la non classificazione a livello WCO dei prodotti del settore come succedanei del tabacco. [Vapingpost.fr - - 29 Maggio 2018]
Nel frattempo la Commissione Europea chiede il parere tramite una consultazione pubblica valida per tutti i paesi dell'UE sulle aliquote dell'accisa applicata al tabacco ed in particolare ai prodotti di nuova generazione.