Lo conferma un altro studio commissionato da Imperial Brands che mette a confronto i liquidi da inalazione con il condensato di fumo di sigaretta.

Lo conferma un altro studio commissionato da Imperial Brands che mette a confronto i liquidi da inalazione con il condensato di fumo di sigaretta.

Come vi abbiamo riportato in molti nostri recenti articoli, l’uso della sigaretta elettronica sta aumentando in maniera esponenziale in tutto il mondo. Sempre più moltissimi fumatori cercano una valida alternativa alle sigarette tradizionali che possa permettere loro di migliorare lo stile di vita e soprattutto condurne uno più salutare. Moltissimi sono gli studi che dal 2013 ad oggi sono stati condotti proprio per provare l’effetto benefico della sigaretta elettronica nei soggetti dipendenti dal tabacco.

Alcuni studi hanno portato alla luce che i liquidi per sigaretta elettronica possono avere effetti biologici misurabili sulle cellule, compresi gli effetti sulla crescita cellulare, sulla vitalità e sull'infiammazione, e il ruolo degli aromi in questi effetti è attualmente ancora materia di acceso dibattito. Dobbiamo infatti ricordare che il sistema respiratorio è molto complesso e allo stesso tempo delicato, risulta quindi essere necessario riuscire a produrre (e successivamente vendere) dei prodotti che riescano a preservarlo il più possibile.

Nello specifico, l'epitelio presente all’interno delle vie aeree conduttrici fornisce la prima linea di difesa contro le particelle che vengono inalate, i patogeni, gli allergeni e tutti gli altri agenti nocivi. Di conseguenza, un epitelio delle vie aeree compromesso può portare a infezioni, infiammazioni e rimodellamento delle vie aeree associate all'insorgenza e alla patogenesi della malattia polmonare cronica. Lo studio, commissionato da Imperial Brands che vede come coordinatore principale Lukasz Czekala, che di seguito andiamo a riportare si intitola “High content screening in Nhbe cells shows significantly reduced biological activity of flavoured e-liquids, when compared to cigarette smoke condensate” ed è mirato proprio a valutare la tossicità del vapore inalato prodotto da diverse tipologie di liquidi presenti sul mercato.

L’ High Content screening (HCS) utilizza colture di cellule umane e quindi risulta essere un test fondamentale per avere un quadro d’insieme e quindi una successiva valutazione tossicologica dei liquidi per sigaretta elettronica ed è stato già in precedenza utilizzato per valutare la tossicità delle sostanze presenti all’interno del fumo della sigaretta tradizionale. È da sottolineare che le cellule sono state tenute sotto osservazione sul continuo e non sono state solo esposte dal vapore prodotto dalla sigaretta elettronica e dal fumo della sigaretta tradizionale, come invece nel test di cui abbiamo parlato ieri, ma gli studi sono ricollegabili in quanto uno è proseguo dell'altro.

Lo studio si è svolto grazie all’impiego di diverse tecnologie all’avanguardia, prima tra tutte una macchina definita in gergo “smoking machine” ISO harmonized Borgwaldt RM-20 D, che ha avuto il compito di simulare appunto il respiro di un essere umano durante l’utilizzo di una sigaretta elettronica. I liquidi utilizzati, come riporta la relazione, sono liquidi a marchio Blu e sono stati di sette diverse tipologie, le prime tre senza aromatizzazione e con una concentrazione di nicotina pari allo 0%, 1,2% e 2,4%, mentre gli altri quattro (rispettivamente tabacco, mentolo, mirtillo e vaniglia), possedevano una concentrazione pari al 2,4% di nicotina al loro interno.

Tutti i liquidi testati (con o senza nicotina e aromi) sono risultati tipicamente non citotossici e non hanno avuto effetto sulla maggior parte degli endpoint di HCS a concentrazioni inferiori all'1%. L'unico liquido aromatizzato che ha influenzato il conteggio delle cellule (inferiore all'1% della concentrazione) era quello aromatizzato al mentolo il quale tuttavia ha fatto segnare un valore compreso tra le 43 e 659 volte superiore al condensato di fumo. Un importante dato da tenere sempre a mente è quello inerente agli effetti negativi fatti registrare dal fumo proveniente dalle sigarette tradizionali, il quale risulta essere nocivo già ad una concentrazione dello 0,0001%.

Lo conferma un altro studio commissionato da Imperial Brands che mette a confronto i liquidi da inalazione con il condensato di fumo di sigaretta.

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