Arriva direttamente (come spesso accade) dal Regno Unito un nuovo studio che appoggia la pubblicizzazione della sigaretta elettronica come prodotto per la riduzione del rischio.

A questa nuova ricerca hanno collaborato “Paula Booth” dell'Università di East London e “Ian Albery”,” Sharon Cox” e “Daniel Frings” della London South Bank University. Dai risultati ottenuti hanno dichiarato quanto segue:

Stando a quanto riscontrato in altri studi c’è un’ampia lista di esponenti del settore della medicina ma anche politica che sostiene che le sigarette elettroniche portino successivamente alla dipendenza da queste ultime o addirittura all’inizio di una nuova dipendenza da quelle al tabacco. Recentemente inoltre, sono state inserite nuove restrizioni che mirano a ridurre la tanto acclamata “epidemia”  tra i più giovani che ora più che mai sembra che vedano la sigaretta elettronica come una vera e propria moda.

Basandosi su tali affermazioni, i ricercatori hanno effettuato una ricerca appunto sulla popolazione britannica per cercare di capire effettivamente se la pubblicità delle sigarette elettroniche ha portato gli effetti che gli studi sopracitati affermano.

Dobbiamo necessariamente sottolineare che attualmente, dalle prove raccolte si evince che la pubblicità della sigaretta elettronica non ha portato utenti non fumatori ad iniziare il cammino nel mondo del vaping ne tantomeno in quello della sigaretta tradizionale, inoltre, attualmente solo l’1% dei non fumatori utilizza regolarmente la sigaretta elettronica. La pubblicità per questo nuovo prodotto potrebbe invece essere utilizzata come campagna per la riduzione del danno da tabacco e non come minaccia di una nuova moda per i giovani.

Il team riporta un costante miglioramento “dei rapporti” nei confronti della sigaretta elettronica nel Regno Unito al quale però si contrappone un forte disaccordo proveniente per lo più dai dati (spesso errati) che vengono divulgati negli Stati Uniti anche da organi che dovrebbero tendere la mano al settore e non denigrarlo, come succede spesso ad esempio con le dichiarazioni provenienti dalla FDA.

Tra il 2015 e il 2017, la percentuale di fumatori britannici i quali ritenevano che le sigarette elettroniche fossero meno dannose delle sigarette tradizionali si è vista ridotta dal 31% al 20%, analogamente, negli Stati Uniti, la percentuale di fumatori che affermavano che le sigarette elettroniche fossero ugualmente dannose delle sigarette combustibili è aumentata dal 23% nel 2012 al 35% nel 2015.

Dai risultati ottenuti, i ricercatori hanno dichiarato che la pubblicità sulla sigaretta elettronica non ha influito sull’aumento del desiderio da parte dei partecipanti di iniziare ad utilizzarla o peggio iniziare ad utilizzare quelle al tabacco, bisogna però precisare che dopo gli spot e le informazioni che sono state divulgate, gli utenti che hanno partecipato alla ricerca hanno dimostrato un maggior interesse verso l’aspetto benefico che la sigaretta elettronica può dare a chi è dipendente dal fumo.

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