In Canada, uno studio ha esaminato il numero di negozi di sigarette elettroniche presenti vicino alle scuole del Quebec.

 I risultati hanno riportato il fatto che quasi la metà dei college ha almeno un negozio specializzato in sigarette elettroniche in un raggio di 1 chilometro. Per quanto riguarda le scuole secondarie, circa il 16 per cento si trova all'interno di 750 metri da dove è stato istituito un negozio specializzato di questo tipo e talvolta più di uno.

Questa "vicinanza geografica" tra scuole e prodotti di svapo è anche sottovalutata, avverte il National Institute of Public Health of Quebec (INSPQ) che ha condotto questa interessante analisi, infatti, non sono state inserite tutte le altre attività che vendono ricariche per sigarette elettroniche, come ad esempio i minimarket, le tabaccherie e nelle stazioni di servizio, le quali sono davvero numerose e frequentate da minori di 18 anni.

L'INSPQ ha osservato che nell'inverno del 2018, 299 aziende vendevano esclusivamente prodotti per il vaping in Quebec. La maggior parte erano situati nelle regioni di Montreal (46), Montérégie (46), Laurentian (32) e Quebec (32). Sia l'istruzione universitaria che quella secondaria nelle aree urbane hanno significativamente maggiori probabilità di avere una grandedisponibilità di punti vendita nelle vicinanze.

Seppur la legge vieti la vendita di tali prodotti ai minorenni (proprio come in Italia), molti studenti hanno dichiarato in una recente intervista di aver provato almeno una volta la sigaretta elettronica e altri ancora dicono di farne un uso quotidiano e continuativo.

Ci troviamo ancora una volta quindi in una situazione nella quale le sigarette elettroniche rischiano di essere poste sotto una luce che le sottolinea come prodotto che crea una moda tra i giovani più che aiutare a smettere di fumare. Ma se invece questi giovani si avvicinano a quest’ultima proprio per abbandonare il tabacco? Sarebbe vista comunque sotto un’ottica così deplorevole?

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