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Lega Italiana Anti Fumo e Eclat (spin-off dell’Università di Catania), con la collaborazione scientifica del CoEHAR, il Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università degli Studi di Catania, lanciano un concorso di idee per progetti innovativi, originali e pratici, basati sull’applicazione del principio di riduzione del danno da fumo.
Lo rende noto il Coehar attraverso il proprio sito web istituzionale.
Il concorso, viene fatto presente, è aperto a studenti di Medicina e Chirurgia degli ultimi tre anni di corso, dottorandi e giovani laureati (entro tre anni dal conseguimento del titolo) provenienti dagli atenei italiani.
“La riduzione del danno – sottolineano dal Coehar - è il principio cardine del nostro approccio scientifico. Utilizzare strumenti alternativi e meno dannosi rispetto al fumo convenzionale, come sigarette elettroniche, e prodotti a tabacco riscaldato, permette di mitigare i danni del tabagismo.
Il Coehar si dedica a studiare i fattori che alimentano la dipendenza da fumo e a individuare soluzioni efficaci per la disassuefazione.
In Medicina, la riduzione del rischio è già applicata in ambiti come alcolismo, oncologia e malattie infettive. Nel tabagismo, invece, fatica a essere accettata.
Numerosi studi, molti dei quali condotti presso l’Università di Catania, dimostrano che prodotti che erogano nicotina senza il fumo da combustione possono migliorare la salute di soggetti con patologie fumo-correlate, come BPCO, problemi cardiovascolari e diabete.
“Si muore per il catrame, non per la nicotina“: questa, infatti, non causa cancro né danni polmonari, ma le sostanze generate dalla combustione sono altamente nocive. La riduzione del danno implica interventi per diminuire l’impatto del fumo sul sistema sanitario, garantendo sicurezza e dignità a tutti.
Ricerca, approccio clinico, educazione sanitaria e condivisione di buone pratiche sono strumenti essenziali per promuovere il principio di riduzione del danno da fumo”.
I partecipanti dovranno inviare un elaborato scritto contenente una proposta progettuale, articolata in più punti chiave, su come applicare al meglio in Italia il principio di riduzione del danno da fumo.
Le dieci migliori proposte saranno pubblicate sui siti web dedicati alla ricerca sulla riduzione del danno da fumo in Italia e nel mondo e sottoposte alla valutazione degli esperti del CoEHAR e dei loro collaboratori internazionali per una possibile applicazione concreta nel contesto di riferimento.
Per ogni progetto approvato per lo sviluppo successivo sarà offerto un premio di 1000 euro.
Inoltre, i dieci vincitori riceveranno da LIAF una copia del nuovo Manuale di Medicina interna: Metodologia, Semeiotica, Fisiopatologia, Clinica, Terapia Medica a cura del Prof. Ettore Bartoli, una guida pratica ed essenziale per l’esercizio della professione medica, del valore di 120 euro.

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) unitamente ai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza, in servizio presso l’Aeroporto internazionale “San Francesco d’Assisi” di Perugia, hanno proceduto alla distruzione di svariate decine di chili di merci contraffatte, che erano state sequestrate nel corso del corrente anno nell’ambito dei controlli effettuati nei confronti dei passeggeri in transito nello scalo umbro.
Prodotti, quasi sempre individuati a seguito del controllo bagagli, che sono risultati essere in alcuni casi falsi, in violazione quindi dei diritti di proprietà intellettuale e, in altri, pericolosi per la salute dei consumatori.
Lo fa presente in una nota stampa l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Gli equivalenti originali dei prodotti contraffatti sequestrati avrebbero avuto un valore commerciale di alcune decine di migliaia di euro: si tratta di borse, zaini, portafogli, occhiali da sole, scarpe, abbigliamento, cinture, ma anche indumenti intimi, tutti griffati e riportanti il logo delle più note firme della moda.
Riproduzioni che, a volte, risultano talmente simili ai prodotti ufficiali da poter ingannare l’ignaro acquirente.

Per questo motivo, fondamentale risulta essere la collaborazione fornita dai titolari dei marchi che, attraverso le perizie tecniche effettuate, riescono a fornire riscontro circa l’originalità o meno delle merci sequestrate.
Sono stati avviati alla distruzione anche circa 7,5 chili di tabacchi lavorati esteri, sfusi o in stecche di pacchetti di sigarette, rinvenuti sempre a seguito del controllo bagagli e confiscati amministrativamente, in quanto eccedenti la franchigia ammessa dalla vigente legislazione (il massimo consentito è fino a 200 sigarette o 250 grammi in caso di tabacco sfuso).
Tutta la merce è stata trasportata sotto scorta della Guardia di Finanza presso gli impianti della società partecipata dal Comune di Perugia che si occupa dello smaltimento di rifiuti.
La distruzione della merce è avvenuta con il controllo sia da terra, sia dalla sala controllo dove, grazie ai monitor, è possibile seguire ogni fase della distruzione della merce che, al termine delle operazioni, viene definitivamente triturata.
Anche presso l’Aeroporto internazionale di Perugia resta costante l’impegno di ADM e della Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti e nella lotta alla contraffazione delle merci, a tutela dei diritti di proprietà intellettuale e degli imprenditori onesti.

Meno venti giorni a quella che sarà una nuova svolta epocale nel settore della sigaretta elettronica italiana.
Dal 1 Gennaio 2025, infatti, non sarà più possibile vendere on line nicotina e liquidi a base di nicotina, prodotti che potranno essere acquistati esclusivamente presso i negozi fisici.
Un danno obiettivo per il mercato on line, un business che si allarga – di conseguenza – per gli Store fisici che vedranno riversare su di se – al netto di fattori sempre da controllare quali contrabbando e siti pirata – una significativa mole di quello che, fino ad ora, affluiva nelle casse degli on line.
Il maggiore peso specifico che, di conseguenza, avranno gli esercizi di vicinato lascia ben intendere come aprire un negozio nel settore svapo possa rappresentare – ancor di più in questo momento - un investimento estremamente vantaggioso; Ed aprire un negozio in Franchising agganciandosi ad un brand già solido e strutturato lo sarà ancora di più.

Svapo Web, oltre 265 negozi di sigarette elettroniche aperti in tutta Italia dal Giugno 2019 ad oggi, sta rappresentando in tal senso un’occasione importante per tantissime persone che si stanno trovando alla guida di negozi dal rendimento sicuro e, fondamentalmente, immediato.
Ventenni e trentenni, famiglie che vogliono ampliare il bilancio di casa: varia e vasta la tipologia di coloro i quali si sono posti al timone di Svapo Web Store in molti casi arrivando ad aprire – dopo un primo – anche ulteriori negozi – pure quattro e cinque.
La forza del brand – da dodici anni presente sul mercato grazie al suo fondatore Arcangelo Bove, pioniere dello svapo italiano e, in quanto tale, abbondantemente noto tra i “cultori” della materia – le condizioni vantaggiose legate alla assenza di fee e royalty, l’investimento basso di avvio dell’attività (circa 10 k per un negozio di dimensioni comprese tra i 20 ed i 30 metri quadri) fan si che aprire un negozio in Franchising con Svapo Web sia un investimento top.
E dal 1 Gennaio 2025 lo sarà – se possibile -ancora di più.
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Nei giorni scorsi, personale dei Nas e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha effettuato diversi controlli su tutto il territorio nazionale nei confronti dei “Shisha Bar”, esercizi in cui viene effettuata la vendita e il contestuale consumo di melassa per narghilè e tabacco per pipa ad acqua, messi a disposizione dall’esercente.
Nel complesso, sono stati ispezionati oltre 100 esercizi pubblici e sono state accertate varie violazioni alla normativa in materia, con particolare riferimento al mancato possesso, da parte di alcuni titolari dei suddetti esercizi, del cosiddetto “patentino speciale”, ossia dell’autorizzazione alla vendita, con contestuale consumo in loco, di melassa per narghilè e tabacco per pipa ad acqua.

I controlli effettuati hanno portato alla denuncia all’Autorità amministrativa di cinque persone e al contestuale sequestro di diverse tipologie di melassa per narghilè per un totale di oltre 68 chili, in quanto privi di contrassegno dell’autorità nazionale italiana.
Le melasse per narghilè e i tabacchi per pipa ad acqua detenuti e venduti, infatti, devono essere muniti di contrassegno di legittimazione ed iscritti nella tabella di commercializzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
La mancanza della citata autorizzazione alla vendita, con contestuale consumo in loco, dei prodotti in questione, comporta, ai sensi dell’articolo 40-quinquies del Decreto legislativo 504/1995, il cosiddetto T.U.A., una sanzione amministrativa da 5.000 fino a 10.000 euro e, nelle fattispecie più gravi, ovvero per quantitativi posti in vendita superiori a 5 chili, una sanzione penale.

Nel caso, invece, di somministrazione di melassa per narghilè in confezioni sprovviste di contrassegno di legittimazione, e, dunque, di sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sui tabacchi lavorati ai sensi dell’articolo 40-bis del citato TUA, risulta applicabile una sanzione amministrativa proporzionale di 5 euro al grammo, non inferiore in ogni caso a 5.000 euro, e fino ad un massimo di 75.000 euro per i quantitativi pari a 15 chili.
Mentre è prevista una sanzione penale nei casi di quantitativi superiori a 15 chili o in presenza di circostanze aggravanti.
L’attività, frutto della efficace sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, costituisce un importante risultato che testimonia la costante collaborazione tra le due Istituzioni a presidio della legalità e a tutela della salute dei consumatori.

I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Ancona, insieme ai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Ancona, nel corso di specifiche attività investigative volte a prevenire e a reprimere il contrabbando, sono riusciti a sequestrare oltre 42 kg di tabacchi lavorati esteri (T.L.E.) illecitamente introdotti in Italia, denunciando a piede libero un cittadino turco e requisendo l’autoarticolato utilizzato per il contrabbando.
Lo fa presente in una nota stampa l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Nel dettaglio, grazie ad una specifica ed accurata attività di analisi di rischio, gli investigatori del Nucleo operativo del Gruppo del Capoluogo dorico e dell’Ufficio delle Dogane di Ancona hanno individuato al porto tre diversi autoarticolati che, appena sbarcati da una motonave proveniente dalla Grecia, sono stati immediatamente sottoposti ad un controllo approfondito, utilizzando anche le unità cinofile appositamente intervenute.
I controlli effettuati, eseguiti accuratamente sui rimorchi e sulle motrici, hanno permesso di rinvenire, nonostante fossero state abilmente occultate, oltre 212 stecche di T.L.E. riconducibili a marchi quali Marlboro, Winston, Camel e Parliament.
E’ stato quindi vanificato il tentativo di sottrarre ai controlli le sigarette, che sono state individuate nell’imbottitura dei sedili, all’interno di varie intercapedini appositamente realizzate e nei vani dei portelloni anteriori del mezzo, oltre che in cavità all’uopo ricavate nella parte posteriore dell’abitacolo del conducente.

L’intervento eseguito si è quindi concluso con la denuncia a piede libero del presunto contrabbandiere, segnalato alla Procura della Repubblica di Ancona, ed alla contestazione amministrativa nei confronti di altre due persone. Le Fiamme Gialle anconetane ed il locale Ufficio delle Dogane hanno inoltre sequestrato, oltre ai T.L.E., anche la motrice impiegata per il traffico illecito. L’attività investigativa svolta si inserisce nell’ambito della più ampia azione svolta quotidianamente da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini, evidenziandone la grande attenzione rivolta in ambito portuale al contrasto del contrabbando in tutti i suoi molteplici aspetti, incluso quello dei tabacchi lavorati esteri.

Si chiama "Whycash".
Ed è il nuovo gestionale progettato "per semplificare la gestione dei negozi di sigarette elettroniche".
A idearlo è stato Glowell, distributore all'ingrosso leader nel settore dello svapo.
Come fa presente la casa madre nel corpo di un comunicato stampa diramato attraverso le pagine aziendali, "Whycash è una web app completa e intuitiva che offre una serie di funzionalità cruciali per i negozi di sigarette elettroniche".
Tra queste calcolo automatico delle prevalenze per Adm, requisito che semplifica la gestione delle scorte e le comunicazioni con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Gestione completa del magazzino che consente di monitorare lo stock in tempo reale, dallo scaffale al magazzino, con la possibilità di gestire punti vendita multipli;
Monitoraggio incassi e ricavi con tracciamento dell'andamento economico del negozio con report dettagliati e accessibili in tempo reale.
Ed ancora interazione con il registratore di cassa con Whycash che, sostanzialmente, va ad integrarsi con il registratore di cassa segnalando eventuali mancanze;
Funzionalità multi-sede e multi-magazzino, ideale per gestire catene di negozi o punti vendita con magazzini separati.
Per concludere accessibilità da smartphone - che da la possibilità di monitorare business da qualsiasi ubicazione - e servizi in cloud per poter accedere alla gestione del negozio da qualsiasi dispositivo connesso a internet.
"In un mercato dinamico come quello delle sigarette elettroniche - fa presente Giovannino Madarese, Ceo di Glowell - un gestionale efficiente è fondamentale.
Whycash - prosegue il medesimo - semplifica le operazioni quotidiane, automatizzando compiti come il calcolo delle prevalenze e offrendo una gestione completa del magazzino. L'accessibilità in cloud e da smartphone garantisce flessibilità e controllo, mentre la semplicità d'uso lo rende ideale anche per chi non ha esperienza con i gestionali."
Whycash è già disponibile da Lunedì 2 Dicembre.

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, ha inaugurato oggi a Bolzano la nuova Direzione territoriale del Trentino-Alto Adige alla presenza delle autorità locali, dei dirigenti e dei funzionari di Adm.
L’evento rientra nell’ambito della complessa riorganizzazione territoriale voluta da Alesse fin dal suo insediamento al vertice dell’Agenzia, il quale ha portato a compimento una riforma storica per l’ammodernamento dell’Amministrazione che dirige.
Dopo essere stato ieri negli uffici di Trento, Alesse ha dedicato la giornata odierna alla visita di quelli di Bolzano, dove ha incontrato il personale al quale ha illustrato il progetto di ampliamento degli spazi dedicati alle aree di competenza di Giochi e Tabacchi.

“Grazie alla sua posizione geografica, che lo pone come punto di accesso e di transito per i flussi commerciali nazionali e internazionali, il Trentino-Alto Adige a livello doganale costituisce uno snodo strategico.
In tale scenario, non sorprende che i nostri dati rilevino un aumento costante delle operazioni doganali in questa Regione, segnale di un sistema economico vivace e proiettato verso il futuro.
Le imprese locali rappresentano un modello di resilienza e di competitività e l’impegno dell’Agenzia nel sostenerne le attività è massimo. Tale approccio si affianca, inoltre, a un investimento senza precedenti nell’innovazione tecnologica: le piattaforme informatiche integrate garantiranno, infatti, un controllo ancora più preciso delle attività doganali e dei monopoli”
 . Così Alesse a conclusione della sua missione.

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, ha incontrato, oggi a Belgrado, Dragisa Petrovic, direttore delle Dogane serbe.
Lo rende noto comunicato dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
La visita del numero uno dell’Agenzia al suo omologo in Serbia testimonia la cooperazione costante in materia doganale tra il nostro Paese e l’area balcanica. Nel 2023 l’Italia si è confermata sia per export che per import, dopo Germania e Cina, il terzo partner commerciale della Serbia e tra i primi Paesi investitori a credere nella sua economia. Il Governo italiano sostiene la prospettiva di adesione all’Unione europea della Serbia e l’Adm, con i propri esperti, è tra i protagonisti di diversi programmi di cooperazione doganale a sostegno dei flussi commerciali tra i due Paesi, della digitalizzazione dello scambio dati e dell’allineamento delle Dogane serbe agli standard comunitari.
In questo contesto, il direttore Alesse si è confrontato con Petrovic anche sulla finalizzazione di due nuovi importanti protocolli di intesa, con lo scopo di rendere ancora più veloci e sicure le procedure doganali aumentando, allo stesso tempo, efficacia dei controlli ed efficienza dell’attività antifrode.

“Sono certo che i colloqui odierni ci consentiranno di intensificare l’interscambio commerciale a sostegno del benessere economico dei nostri due Paesi e della sicurezza dei cittadini.
Contrabbando e traffico di merci illegali sono aumentati, affinando i loro strumenti col mutare del contesto geopolitico e tecnologico.
Nuove forme di cooperazione doganale, partendo dai risultati già conseguiti dai progetti in essere, ci consentiranno di dare risposte più immediate alle esigenze degli operatori economici e alle nuove sfide del mercato.
Per questo motivo stiamo finalizzando nuove intese tra le nostre Amministrazioni, con la fondamentale partecipazione della Guardia di Finanza, che auspichiamo vengano chiuse in tempi brevi”.
Così ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, a margine dell’incontro.

L’Università di Catania, nel contesto di un seminario tematico promosso dal Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Ateneo, ha fatto da cornice alla presentazione dell’ultimo lavoro del Professore Riccardo Polosa: un nuovo compendio di Medicina interna rivolto a studenti e professionisti del settore.

Lo fa presente attraverso il sito web istituzionale il Coehar.

“Un manuale che potrà essere utilizzato sia dagli studenti sia da tutti i professionisti del settore ma che può diventare anche uno strumento di lavoro pratico e preciso per rispondere a tutte le domande che riguardano le malattie fumo correlate e le terapie più efficaci per la cura dei pazienti ricoverati nei reparti di medicina interna”: così lo stesso Polosa nel presentare il volume edito da Chirone Moderno Editore.

Questo volume – ha poi aggiunto il dottore Sergio Rassu, coordinatore scientifico del testo - funge da pietra angolare per l’approccio alla medicina interna, che per molti studenti si basa spesso su appunti frammentati.
Il manuale fornisce una visione unitaria della medicina interna e affronta la necessità di stabilire solide basi per la formazione in questo specifico campo.
 Abbiamo messo insieme ventotto accademici provenienti di atenei diversi per far si che il testo avesse la visione più completa e aggiornata delle nuove linee guida della medicina interna”.

Il seminario ha assistito a diversi interventi di esperti del Coehar quali il professore Davide Campagna, docente di Medicina interna, il professore Massimo Caruso, docente e co-project leader del progetto Replica del Coehar, la professoressa Lia Emma del Dipartimento di Medicina interna dell’Università di Catania, il professore Ettore Bartoli, primo autore del manuale.
Ad introdurre i lavori della giornata il direttore del Coehar, professore Giovanni Li Volti, per la moderazione la della giornalista Valeria Nicolosi.

Arresti, perquisizioni e sequestri in mezza Europa.
Italia compresa.
E’ l’onda d’urto di “Zamek”, una imponente operazione di polizia internazionale tutt’ora in corso e che mira a smantellare una organizzazione attiva nel contrabbando di sigarette, sia per quel che riguarda l’aspetto del traffico sia per quel che riguarda quello della produzione.
Uomini dell’Est Europa al timone del sodalizio – in particolare si tratterebbe di ucraini, moldavi e romeni – con forze di polizia di undici Paesi europei coinvolte su coordinamento dell’Europol.
Il fulcro italiano dell’organizzazione quello di Bergamo, città nella quale sono state sottoposte a sequestro fabbriche che erano dedite alla produzione di bionde di contrabbando in totale assenza di autorizzazioni.
Imponente il risultato dell’operazione: oltre agli stabilimenti clandestini – nel Bergamasco ed in altri Stati europei quali Francia, Polonia, Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania e Paesi Bassi – sono state intercettate oltre 50 tonnellate di tabacco.
Prodotto che, eventualmente immesso in circolo, avrebbero fruttato sul mercato un qualcosa come 13 milioni di euro.
In Italia, le attività indagatorie sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dall'Arma dei Carabinieri di Bergamo, su coordinamento dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale orobico.
E sempre in interfaccia con le forze di polizia degli altri Paesi.
Le indagini, quanto ai dettagli operativi, si sono prolungate per più di un anno ed hanno consentito di ricostruire come la materia prima, una volta arrivata in Europa – ed anche in Italia – venisse successivamente trasportata, a mezzo di autoarticolati, presso i siti clandestini di produzione che l’organizzazione aveva piazzato in vari punti del Continente.
Una trama fittissima che non ha eluso la rete delle Forze dell’Ordine con le Magistrature di Francia e di Polonia che, per prime, sono state quelle ad attivarsi.
Nei confronti di coloro che sono stati individuati come i principali indagati, le Autorità giudiziarie hanno emesso specifici mandati di arresto europeo.