“Ad oggi non riscontro un fenomeno troppo diffuso ma l’utilizzo delle sigarette elettroniche comincia a farsi largo anche tra gli studenti. Chiederò agli educatori di corridoio di controllare questa abitudine in crescita, insieme ad altre emergenze ben peggiori. Cioè il consumo di sostanze stupefacenti: la cannabis, purtroppo, rappresenta un fattore di normalità per gli adolescenti”.
Così Raffaella Fumi, preside dell’Istituto piacentino Romagnosi, come riporta il sito di informazione "Libertà".
Il vertice scolastico, in particolare, come dalla medesima spiegato, ha dato mandato al personale non docente di prestare particolare sorveglianza al comportamento dei ragazzi nella aree extra aule, quali bagni, corridoi e cortili esterni.
Ciò al fine di verificare che gli stessi non facciano utilizzo, appunto, delle e-cig, pratica a quanto pare crescente nella popolazione scolastica.
Una indicazione assolutamente appropriata quella della Dirigente Romagnosi dal momento che quelli che non sono altro che ragazzini non dovrebbero avere assolutamente a che fare con fumo, tradizionale od elettronico che sia.
Ma vi è anche chi coglie una sfumatura particolare nel discorso, anch'essa non trascurabile.
"Non per forza la sigaretta elettronica comporta un aspetto negativo – ha evidenziato, sempre a "Libertà", Cristina Capra del Liceo Superiore Gioia – A mio avviso questi dispostivi non aumentano i fumatori, ma sostituiscono il tabacco tradizionale. È vero, ora fuori dalle scuole noto più giovani con la sigaretta elettronica”.
Un pò come dire: se proprio devono fumare, meglio che svapino, accertato come la e-cig determini un danno minore rispetto alla sigaretta combusta.
Una sorta di teoria del minor danno, per dirla breve, applicata ai giovanissimi.
Ovviamente, e torniamo al discorso di cui prima, si ribadisce come la teoria generale dello svapo vuole che esso si rivolga unicamente a chi è fumatore e vuole, pertanto, sottrarsi alla dipendenza.
Presupponendosi, ovviamente, come in età adolescenziale non vi siano ancora soggetti legati alla sigaretta per dipendenza ma, al limite, per moda e/o per mero diletto.