L’informazione come argomento centrale nelle strategie di smoking cessation.
a ribadire il concetto è Giovanni Li Volti, docente universitario nonchè direttore del Coehar nel corpo di un’intervista rilasciata al giornalista James Dunworth e pubblicata sull’Ashtray Blog.
C’è una grande percentuale di persone che ancora fuma e che potrebbe passare ai prodotti alternativi se fosse correttamente informata. Dunque dobbiamo raggiungere quelle persone. Se possiamo, abbiamo il 90% di possibilità di ridurre le loro chance di avere malattie croniche”.
Così Li Volti.
Un’emergenza vera, quella del fumo, ricorda il medesimo “Ogni giorno leggiamo delle morti da Covid sui giornali, ma vorrei ricordare che ogni anno nel mondo muoiono 5 milioni di persone per i prodotti del tabacco”.

LE RIFLESSIONI SULLA NICOTINA
Quindi una riflessione sulla nicotina.
Ci sono indicazioni che la nicotina potrebbe essere causa di un relativa tossicità. Ecco perché non consideriamo il vaping o i prodotti a tabacco riscaldato risk free. Ma sicuramente sono molto, molto meno tossici del fumo di sigaretta.
In generale, la scelta migliore rimane sempre quella di non utilizzare nessuno di questi dispositivi, ma se non ci si riesce, l’alternativa migliore rimane sempre quella di passare al vaping o ad altri dispositivi elettronici.
Inoltre vorrei ricordare ai miei colleghi che le persone non muoiono per la nicotina: tanti muoiono e si ammalano per una eccessiva cautela.
Non smetti di fumare a causa delle nicotina, perché ti piace, perché la nicotina ti da soddisfazione. Questo non crea così tanto danno.

“IL PROBLEMA SONO I COMPONENTI COMBUSTIBILI”
Il problema sono i componenti combustibili. Ma se parliamo di vaping, abbiamo circa 400 componenti tossici in meno.
Se vogliamo essere più specifici, possiamo parlare di radicali liberi, nitrati e carbonili.
Valutando questi 400 composti tossici, si nota che sono estremamente ridotti nelle e-cig e questi sono quelli ritenuti che vengono ritenuti responsabili della tossicità del fumo convenzionale.
Il 90% dei fumatori passerebbe al vaping se lo credesse essere sicuro e se fosse correttamente informati.
Il problema è che quasi ogni giorno leggiamo storie negative sui media.
Ieri il problema era che il vaping danneggiava la vista, il mese scorso era causa invece di disfunzione erettile.
Questo è il problema.

IL RUOLO DELLA CORRETTA INFORMAZIONE
Molti fumatori cambierebbero se fossero davvero informati. Purtroppo i giornalisti non indagano correttamente. E non solo i giornalisti, ma anche gli scienziati. E nel frattempo, molti medici non consigliano il vaping.
Se sei obeso, il dottore ti dice di seguire una dieta.
Se hai la glicemia alta a causa del diabete, il dottore ti prescrive l’insulina.
Se sei dipendente dall’eroina, ti potrebbero dare il metadone, passando a un prodotto meno dannoso.
Ma se fumi, ti dicono semplicemente di smettere, come se fosse facile. Ma non lo è”.
Secondo gli scettici della sigaretta elettronica, uno dei limiti del vaping vivrebbe nel fatto che i prodotti sono da troppo poco tempo presenti sul mercato e che, quindi, non si hanno certezze sul lunghissimo termine.
Tuttavia, Li Volti, a precisa domanda, offre un primo, parziale bilancio relativo agli svapatori della prima ora che, ormai, hanno a che fare con le e-cig da circa dieci anni.
“Quello a cui assistiamo – conclude il ricercatore – è un grande decremento delle patologie associate, delle patologie cardiovascolari e di altre patologie polmonari come l’asma”.