Vigilare sulle sigarette elettroniche; in Italia nessun possibile caso. La definizione tecnica è "Allerta di grado 2" ed è contenuta in un documento inviato dall'ISS al Ministero della Salute e agli assessorati regionali di tutta Italia.

In un documento inviato dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce sulle Nuove Sostanze Psicoattive, coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, al Ministero della Salute e agli assessorati regionali di tutta Italia si chiede di "vigilare sulla grave malattia polmonare - oramai denominata EVALI - tra le persone che utilizzano le sigarette elettroniche con causa sconosciuta"che ha segnato negli ultimi mesi il settore delle sigarette elettroniche americano.

Vigilare è anche intesto - secondo l'allerta - come denuncia all'ISS di eventuali casi simili a quelli americani anche se secondo gli esperti l'ipotesi più credibile è che nel serbatoio di ricarica ( o nel serbatoio precaricato, nbg) siano stati introdotti degli oli e della vitamina E per sciogliere dei derivati della cannabis, ma anche altre sostanze tossiche non ancora individuate. Che 'epidemia dunque è collegata all'uso improprio del dispositivo con liquidi da inalazione non idonei all'inalazione è un dato di fatto.

Gli Stati Uniti stanno affrontando una vera e propria epidemia provocata da una polmonite chimica che si è diffusa e si sta diffondendo per un uso improprio dello strumento di riduzione del danno. Non è ben chiaro ancora, anche dopo gli innumerevoli sequestri di prodotti illegali sul mercato americano, quale sia l'effettivo problema. IL CDC valuta con calma la situazione cercando di identificare il problema mentre la FDA ha dichiarato, nel suo ultimo comunicato, che il problema non sono le sigarette elettroniche ma i liquidi illegali al THC manomesso da sostanze cancerogene.

La stessa Roberta Pacifici in un approfondimento pubblicato su Epicentro "Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica" ha chiarito la situazione:

"La maggior parte dei casi registrati negli Usa ha utilizzato prodotti per sigarette elettroniche contenenti THC (tetraidrocannabinolo), molti hanno usato prodotti a base sia di THC che di nicotina e altri pazienti hanno consumato prodotti contenenti solamente nicotina. I CDC segnalano inoltre che molti casi sono collegati all’utilizzo di prodotti acquistati attraverso canali non ufficiali e da rivenditori non autorizzati. I CDC stanno collaborando con i Dipartimenti sanitari statali e con la Food and Drug Administration (FDA) per le indagini epidemiologiche del caso ma al momento nessuna singola sostanza o prodotto di sigaretta elettronica è stato associato alla malattia (pur se la causa sospetta sembra essere un’esposizione chimica). (...)"

"Tutti questi dati fanno riflettere sul fatto che l’uso della sigaretta elettronica ai fini della disassuefazione e cessazione non inserita in un percorso sanitario guidato (per esempio attraverso i Centri Antifumo afferenti al Servizio Sanitario Nazionale, alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e al privato sociale) rischia l’insuccesso e consegna il fumatore a diventare un consumatore duale. Bisogna anche considerare che la dipendenza da nicotina è una dipendenza estremamente forte e veloce e risulta molto pericolosa in età evolutiva poiché questa sostanza può interferire sulla plasticità neuronale."

Secondo quanto pubblicato dal Messaggero gli esperti però avvertono:

"Ciò che è stato registrato negli Stati Uniti, per ora non ha alcun riscontro in Italia e in Europa, perché il problema negli Usa è rappresentato dall'uso senza regole delle sigarette elettroniche, spesso legato al consumo di stupefacenti. Nel nostro Paese i controlli sulla vendita nei canali ufficiali delle sostanze con cui sono caricati questi strumenti sono molto più rigorosi. Negli Usa l'epidemia preoccupa con 1.300 casi e 26 morti, tanto che anche il presidente Donald Trump era intervenuto garantendo che sarebbero state cambiate le leggi."

L'ISS parte, principalmente, dalle segnalazione ricevute dall'Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze che a sua volta riprende l'accaduto in america e sebbene la causa della malattia negli Stati Uniti sia attualmente sconosciuta, ma sia comunque verificato il collegamento con l'uso in modo scorretto delle sigarette elettroniche non si può escludere anche una potenziale minaccia anche in Europa a causa della catena di approvvigionamento globalizzata.

"La causa specifica della lesione polmonare va trovata, ma tutti i pazienti riportano una storia di utilizzo della sigaretta elettronica e hanno segnalato l'uso di sostanze come il thc (uno dei più importanti principi attivi della cannabis)." - Spiega il documento in cui è diffuso l'allerta di grado 2.


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