La manovra è chiusa. L’accordo nella maggioranza è stato trovato e la legge di Bilancio è pronta per essere inviata al Parlamento. Il settore momentaneamente è salvo.
L'intervento immediato nella sera del 29 ottobre del Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, è stato provvidenziale per tranquillizzare l'intero settore delle sigarette elettroniche in Italia, "Non ci sarà nessun aumento di tasse sulle sigarette elettroniche" ha confermato interpellata dall'ANSA.
Ed oggi arriva la conferma della chiusura della Manovra. L’accordo nella maggioranza è stato trovato e la legge di Bilancio è pronta per essere inviata al Parlamento sperando che non ci siano emendamenti "dell'ultimo minuto". La conferma arriva al termine del vertice che si è tenuto in serata a Palazzo Chigi e dalla bocca del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e del viceministro dell’Economia, Antonio Misiani;, “Possiamo dire che la legge di Bilancio è chiusa”.
"Una manovra che ci soddisfa, poi la miglioreremo in Parlamento. Credo che sia un buon punto di partenza”. Soddisfatto anche Misiani, secondo cui “la manovra economica è pronta per andare in Parlamento”.
Per quanto riguarda il settore delle sigarette elettroniche, quindi, nulla cambia come anche, sembra, per i riscaldatori di tabacco; in particolare, la tassa in questione, sul tabacco, andrà a colpire - oltre sigari, sigarette tradizionali, sigaretti, tabacco da fiuto e trinciato - dal primo gennaio 2020 i cosiddetti “prodotti accessori ai consumi di tabacchi”. La lista comprenderà le “cartine” e le “cartine arrotolate senza tabacco” ma anche i “filtri funzionali ad arrotolare le sigarette“. Questi saranno “assoggettati ad imposta di consumo in misura pari a 0,005 euro il prezzo contenuto in ciascuna confezione destinata alla vendita al pubblico”. Significa che su una confezione da 20 cartine l’aumento sarà di 10 centesimi.
L’imposta, si legge, “è dovuta dal produttore o fornitore nazionale o dal rappresentante fiscale del produttore o fornitore estero all’atto della cessione dei prodotti alle rivendite”, cioè ai tabaccai, i quali si vedranno molto probabilmente costretti ad aumentare il costo dei prodotti tassati.
Inoltre è previsto anche un aumento di 5 euro al chilo dell’accisa minima sui tabacchi lavorati. Per le sole sigarette sale di un punto l’onere fiscale minimo mentre aumenta per tutti (dai sigari al tabacco trinciato) l’aliquota dell’accisa.
Non solo. La stessa norma esclude la vendita online e impone che tali prodotti siano venduti solo nei rivenditori autorizzati, tabaccai, dal momento che “è vietata la vendita a distanza, anche transfrontaliera, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”.
A fronte dell'intervento del Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze anche Umberto Roccatti, presidente di ANAFE, ha espresso ringraziamenti a tutto il Governo commentando:
"Adesso che è stata scongiurata ogni ipotesi di ulteriore tassazione sulle e-cig, il comparto può proseguire il suo percorso virtuoso di sviluppo, garantendo programmazione degli investimenti, stabilità dei posti di lavoro (oltre 60.000 addetti tra diretti e indiretti) e delle attività commerciali legate alla svapo”.
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