In occasione della Giornata mondiale senza tabacco il pensiero di non pochi al senatore del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Auddino.
Ovvero al papà mancato, per così dire, di quella che sarebbe potuta essere una specie di Sirchia bis.
Se la Sirchia, infatti, punto cardinale nella storia della recente legislazione nazionale, ebbe ad introdurre il no al fumo negli ambienti pubblici al chiuso, il disegno del parlamentare M5S si era spinto ancora oltre.
Lo stesso aveva previsto, infatti, l'introduzione del divieto di fumo (ma anche di svapo) in tutti quei luoghi all’aperto dove vi fosse aggregazione di persone.
Ok, quindi, alla sigaretta ed alla sigaretta elettronica – si – se si è da soli in un contesto “open air”; allorquando, però, ci si ritrovasse con qualcuno nei dintorni, subentrerebbe il divieto.
In sostanza un po’ quello che si sta verificando in singole realtà italiane (Milano su tutte) che hanno posto in essere, con ordinanze dei rispettivi sindaci, le specifiche limitazioni.
Con la “Auddino”, invece, quei divieti avrebbero avuto vigore di legge e, pertanto, avrebbero spiegato la loro efficacia, senza distinzione alcuna, su tutto il territorio nazionale.
C’è tuttavia una differenza di base non irrilevante: i regolamenti e le ordinanze emessi da varie realtà locali, appena citati, non contemplano, diversamente dal disegno del grillino, anche il divieto di svapo.
IL SENATORE SPERA CALENDARIZZAZIONE IN COMMISSIONE IGIENE E SANITA’
Sempre con riguardo al Capoluogo lombardo, ad esempio, alle fermate dei bus o nei parchi non si possono fumare le classiche ma ci si può concedere la e-cig; uguale discorso anche presso i vari litorali nostrani “smoking free”.
Il disegno di legge del senatore M5S, invece, prevede un appiattimento, per così dire, fumo-svapo.
“Il mio Ddl – ha sottolineato, proseguendo, Auddino a telemia.it – tutela il diritto di tutti di respirare la propria aria, non inquinata dal fumo passivo anche all’aperto.
Ecco perchè auspico inizi subito l’iter di approvazione”.
Tecnicamente il disegno normativo è in standby nell’anticamera dell’aula del Senato attendendo di essere eventualmente posto in scaletta, nella relativa discussione, dalla Commissione Igiene e Sanità, la cui Presidente piddina, senatrice Annalisa Parente – confida ancora Auddino alla testata on line calabrese – “è stata tra i cinquanta firmatari della proposta”.
Se ne riparlerà?
O la Sirchia bis resterà nel limbo dei progetti non realizzati?