La comunità medica deve avere come priorità non negoziabile il far smettere di fumare, mentre allo stato spetta il compito di salvaguardare la salute.
Il Ministero della Salute in Italia richiede l'attuazione di politiche per la cessazione e per il contrasto alla dipendenza, non importa se a farne le spese sono coloro che vogliono smettere di fumare grazie all'ausilio di dispositivi, quali sigarette elettroniche, che secondo il PHE sono del 95% meno dannose delle sigarette tradizionali.
I prodotti a rischio ridotto come le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco, eliminando la combustione, riducono l'esposizione alle sostanze tossiche tipiche del tabacco ma nonostante questi prodotti debbano essere sottoposti ad una rigorosa valutazione il divieto, posto, potrebbe rappresentare un'occasione persa sia per la salute pubblica che per l'assenza di alternative più salutari.
Bisogna, oltremodo, evitare l'accesso ai giovani e che questi strumenti diventino una via di accesso al fumo ma non bisogna negare la possibilità di avere informazioni in merito per chi cerca una soluzione al tabagismo. La lotta contro il fumo parte anche da questo, preservare le vie di cessazione.
E' questa la sintesi del confronto organizzato durante la Quinta edizione del Festival della Scienza Medica di Bologna in programma dal 9 al 12 maggio intitolato “Intelligenza della Salute”; Le frontiere della mente, il futuro della genetica, la medicina di precisione, il ruolo dell’Intelligenza Artificiale, l’informazione e le Fake News in ambito medico, tra i temi principali. Ieri, giorno 10 maggio, c'è stato il confronto sul tabagismo: “Strategia per una salute intelligente: riduzione del danno da fumo per un futuro senza fumo”.
L'oncologo Umberto Tirelli (membro del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano, Istituto Nazionale Tumori e del Comitato Scientifico a sostegno delle sigarette elettroniche della Lega Italiana Anti Fumo) ha dibattuto sulle scelte politiche ispirate alla riduzione del danno. Presenti anche Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG); Salvatore Cardellicchio, coordinatore del Gruppo di Studio Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) per il Tabagismo e Responsabile del Centro Antifumo di Careggi; Stefano Nardini, pneumologo ed ex Presidente della Società Italiana di Pneumologia 2016-2018, attualmente Deputy Editor di “Multidisciplinary Respiratory Medicine”; Giorgio Trizzino, specialista in Igiene e medicina preventiva, attualmente deputato e membro della V Commissione (bilancio, tesoro e programmazione) e della XII Commissione (Affari Sociali); Stefano Collina, senatore della Repubblica, vicepresidente della XII Commissione permanente Igiene e Sanità.
Secondo Claudio Cricelli:
“La comunità medica deve avere come priorità non negoziabile il far smettere di fumare (o il non iniziare), mentre ai regolatori spetta il compito di intraprendere il percorso migliore per la difesa e l’accrescimento del benessere sociale, cercando di generare effetti il più possibile positivi su una porzione sempre più ampia di popolazione”. E aggiunge: “In questi contesti non si tratta di essere né pro né contro ma, se da me viene un paziente fumatore che non riesce a smettere, io ho il dovere di informarlo che esistono anche alternative meno dannose per la salute”.
Il Senatore Collina nel suo intervento lo disegna nell’ottica politica:
“Oggi occorre favorire un confronto tra i diversi attori volto a comprendere il ruolo di queste alternative elettroniche nella lotta al fumo, e trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica, salute dei cittadini e regolamentazione”. Aggiunge l’Onorevole Trizzino: “Ad oggi il consumatore paga il prezzo di alcuni pregiudizi, che non gli permettono di essere correttamente informato sui possibili rischi e gli eventuali benefici dei prodotti di nuova generazione. A questo proposito mi impegnerò affinché a livello istituzionale ci sia un confronto aperto e basato su solide evidenze scientifiche, in modo da garantire al cittadino fumatore corrette informazioni su questi dispositivi”.
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