Secondo l'istituto superiore di sanità fuma ancora il 20% degli italiani ma sulle sigarette elettroniche e i riscaldatori non si transige "Minano il valore educativo delle leggi antifumo”.

Secondo il report diffuso dall'Istituto superiore della Sanità per quanto riguarda le sigarette elettroniche nella maggior parte dei casi il consumo è duale.

“Incentivare campagne di dissuasione al fumo, soprattutto fra i giovani. I nuovi prodotti, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, inoltre, spesso utilizzati anche nei luoghi pubblici, minano il valore educativo delle leggi antifumo”- commenta Roberta Pacifici Direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping

“In Italia non accenna a diminuire significativamente il numero dei fumatori anche se cala il numero di sigarette mediamente consumate al giorno: sono 11,6 milioni gli amanti delle bionde, più di un italiano su cinque. Gli uomini sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni”.

È quanto emerge dal report che sarà presentato domani all’ISS in occasione del World No Tobacco Day (WNTD) organizzato ogni anno il 31 maggio dall’OMS. L’edizione 2019 è dedicata al tema “Tabacco e salute dei polmoni”, una giornata di riflessione globale sui rischi associati al fumo.

“Non cambiano negli ultimi anni le abitudini al fumo degli italiani – afferma Roberta Pacifici Direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping – segno che serve incentivare campagne informative soprattutto per i giovani che rappresentano un serbatoio che alimenta l’epidemia tabagica e per le donne, per le quali è in aumento la mortalità per tumore al polmone. E’ importante intervenire prima possibile – aggiunge - e spiegare, come dimostra la nostra carta del rischio polmonare che più precocemente si diventa ex fumatore tanto prima ci si avvicina ad avere lo stesso rischio di ammalarsi di chi non ha mai fumato.” [quotidianosanita.it]

Secondo il report un fumatore maschio su quattro è un forte fumatore cioè fuma più di un pacchetto al giorno e quasi la metà delle donne fuma tra le 10 e le 20 sigarette al giorno. A questi fumatori si aggiungono i consumatori di altri prodotti ove l'1,7% consuma sigarette elettroniche e l'1,1% fa uso di tabacco riscaldato. Tuttavia i prodotti di nuova generazione non cambiano la prevalenza dei fumatori né la eliminano in quanto nella maggior parte dei casi gli utilizzatori dei dispositivi utilizzano anche sigarette tradizionali.

“Relativamente alla e-cig - dice Roberta Pacifici - va sottolineato che molti fumatori la usano per smettere ma spesso diventano consumatori di entrambi i prodotti o addirittura iniziano proprio a fumare provando la sigaretta elettronica. Un dato preoccupante è inoltre che chi utilizza i nuovi prodotti (e-cig e tabacco riscaldato) si sente autorizzato ad usarli nei luoghi dove vige il divieto di fumo minando il valore educativo di una Legge che in vigore da oltre 15 anni ha contribuito ad educare al rispetto della salute”. [quotidianosanita.it]

Rafforzare la legge ed estendere i suoi divieti, secondo il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Farmacologico Mario Negri, è un’azione fondamentale per la dissuasione al fumo di sigaretta.

“Estendere l’attuale divieto di fumo nei luoghi chiusi pubblici e nei luoghi di lavoro pubblici e privati è necessario – afferma Garattini – Cosi come vanno vietate le pubblicità alle sigarette elettroniche e agli heated tobacco products”.

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